Guidare in Italia - il paese al mondo più appassionato di motori nonchè patria di marchi evocativi che vanno da Ferrari e Bugatti a Pirelli e Ducati - è sempre un piacere. Si possono percorrere chilometri e chilometri su strade deserte attraversando paesaggi meravigliosi ma altrettanto godersi i percorsi urbani, le strade strette di pittoresche cittadine fortificate, fermandosi per un caffè e fotografare il panorama e l'architettura storica.
Mi chiedevo però, “la taglia unica” si adatta davvero a tutti? Sarà sufficiente una sola macchina per entrambi i tipi di guida o sarebbe meglio scegliere l'auto adeguata a ciascuna esigenza?
Ed è per questo che per la vacanza in famiglia, di fronte a un giro della Costiera Amalfitana e un viaggio attraverso le affollate strade di Napoli, seguiti da un viaggio di sette ore verso la Toscana del nord, ho deciso di fare un esperimento noleggiando due auto molto diverse. Perché scendere a compromessi con una ragionevole “tuttofare”, pensai, se ci si può godere un'auto piccola in città e una berlina per un viaggio di lusso?
"Allora vuole due macchine?" chiese la donna dell'autonoleggio all'aeroporto di Napoli, sollevando un sopracciglio. "Sì, qualcosa di piccolo per Napoli e la Costiera Amalfitana," risposi, "e qualcosa di bello e spazioso per il viaggio verso Lucca."
Annuì con approvazione, ma quando rifiutai l'assicurazione supplementare mi guardò fisso negli occhi. "Sta andando ad Amalfi," disse. "Prenda l'assicurazione."
In Costiera Amalfitana, mi spiegò, l'incidente è sempre dietro l'angolo...
Prove su strada
Abbiamo costeggiato il Vesuvio e ci siamo diretti a sud verso Sorrento su un'Audi A1 Sportback, compatta e perfetta per la guida urbana, prima di arrampicarci sui tornanti bruschi delle colline del Parco Regionale dei Monti Lattari. Ovviamente, avremmo voluto tutti una essere su uns Fiat 500 per questa parte del tragitto, ma dove avremmo messo quattro borsoni da viaggio?
La mattina seguente visitammo le deliziose cittadine arroccate sulle scogliere a picco sul mare: Positano, Praiano e la stessa Amalfi. All'inizio la strada era ampia, l'asfalto liscio e la velocità degli altri conducenti rilassata. Nel caldo torrido, ci siamo fermati presso un baracchino affacciato sul Mediterraneo scintillante per una rinfrescante granita al limone, preparate con ghiaccio tritato e il succo profumato dei limoni più grandi che abbia mai visto. Buonissima!
Come attraversare Amalfi in auto
Mentre ci avvicinavamo all'ultimo tornante prima di Positano, mi chiedevo ancora se mi fossi sbagliato a preoccuparmi tanto del traffico. E poi l'abbiamo vista di fronte a noi: un serpente di macchine proprio fuori città e tutto lungo la strada della scogliera. Si avanzava lentamente, ma una volta arrivati ebbe inizio il vero divertimento: in alcuni punti la strada era troppo stretta perché le auto potessero passare affiancate o con solo pochi millimetri a disposizione. Esitare non era possibile dato che gli altri conducenti avanzavano avidamente su qualsiasi spazio che fosse stato gentilmente concesso loro.
Poi è apparso un autobus. L'autista - un genio che aveva affinato le sue abilità su quella stessa strada per anni - sembrava farsi spazio dove non ne esisteva alcuno... finché non si è fermato quasi immediatamente davanti a noi. Poi ha dato gas ed è riparito. Io cercai di avanzare molto lentamente nello spazio libero. Era abbastanza grande? Mi aspettavo di sentire il suono stridente del metallo contro il metallo, ma la Sportback ci passò. Appena. Una macchina più grande? Non avrebbe avuto chance.
Attraversammo Positano e proseguimmo verso Praiano, cittadina più tranquilla e distesa, dove parcheggiammo e scendemmo centinaia di scalini ripidi attraverso il paese fino al mare. Abbiamo gustato una grigliata di pesce in un bar e poi fatto una nuotata per rinfrescarci prima di risalire. Con le ginocchia traballanti ci siamo seduti in un bar e abbiamo festeggiato con un Negroni. "Benvenuti in cima!" ci accolse il barista sorridente.
Incubo napoletano
Avendo superato la prova sulle strette strade di Amalfi, ero fiducioso che l'Audi A1 Sportback avrebbe brillato a Napoli con la città vecchia fatiscente ma seducente, la sconvolgente rete di strade e vicoli, i confusi sistemi di sensi unici, il ronzio di fondo permanente delle anarchiche Vespe e i clacson di auto. E così è stato.
Sebbene sia un amante delle mappe, decisi di affidarmi pigramente al navigatore satellitare. Mentre ci avvicinavamo alla nostra destinazione, le strade si restringevano sempre più, ma le indicazioni del computer erano chiare e utili. Fino a quando non lo furono più. "Svolta a sinistra", mi ha consigliato ed eseguendo il comando, entro in un vicolo claustrofobico. Sono riuscito a passare accanto a due o tre machine e poi ho capito che stavo percorrendo una strada a senso unico nella direzione sbagliata.
Mi sono fermato per lasciar passare le macchine nel senso opposto. Eppure nessuno dei conducenti sembrava irritato. Semmai, sembravano colpiti dalla mia ambizione. Ne ho concluso che a Napoli le regole della strada esistono per essere infrante. Ma la mia unica possibilità era tornare indietro... e con la Sportback ho fatto la mia prima inversione di marcia in sette movimenti. O forse nove? Con un'auto più lunga, avrei dovuto unirmi alla coda delle macchine e, puntando nella direzione sbagliata, uscire dalla strada in retromarcia.
Cruise control
Il giorno successivo siamo passati a un'Alfa Romeo Stelvio, un SUV con le prestazioni di una lussuosa berlina. Ci ha rattristato dover dire arrivederci all'Audi, ma abbiamo adorato lo spazio supplementare e l'assoluta "Alfezza" della Stelvio. Ci siamo sistemati, abbiamo acceso l'aria condizionata, abbiamo collegato Spotify al sistema audio e ci siamo diretti a nord verso Lucca.
L'imponente Appennino è stato un compagno costante alla nostra destra, mentre la campagna italiana scorreva serena: gli uliveti, le cittadine e le chiese color terracotta sbiadita con lampi di bouganville viola nel Lazio; le dolci colline e i caratteristici cipressi in Toscana. Ci siamo fermati per pranzo a Siena - Piazza del Campo è qualcosa di speciale poi abbiamo fatto le foto di rito alla torre pendente di Pisa.
Anche l'Audi avrebbe potuto affrontare il viaggio, ma l'Alfa, solida eppure reattiva, ha macinato senza sforzo i chilometri e ci ha condotti a Lucca in tempo per l'appuntamento con i nostri amici per il meritato aperitivo serale. Mentre bevevo una Moretti fredda, mi resi conto che il viaggio era stato una piacevole esperienza di guida, piuttosto che una semplice necessità di trasporto. L'idea di prendere due auto a noleggio è stato un successo senza riserve.
Come si dice, a ciascuno il suo mestiere. E anche le macchine fanno mestieri diversi.