E' successo a tutti di dover sostituire un apparecchio elettrodomestico, una macchina o uno strumento musicale. Purtroppo, da un giorno all'altro, troviamo nelle vetrine o sui cartelloni pubblicitari il nuovo modello del telefono, del frullatore, del tablet che avevamo comprato pochi giorni prima e che pure funzionano ancora bene.
Sembra incredibile ma, purtroppo o per fortuna, i progressi della tecnologia sono così veloci che risulta difficile, a noi comuni mortali, stare al passo dei nostri “amici tecnologici”, ormai veri e propri compagni di vita. Alle volte, siamo costretti ad abbandonarli, accusando terribilmente il trauma della separazione da un oggetto che, in un modo o nell'altro, ha fatto parte delle nostre vite per anni.
E allora decidere di rottamare la nostra vecchia cara macchina diventa un viaggio verso un cimitero di ferraglia che ci renderà tristi e malinconici. Tuttavia, quando ci affacciamo al nuovo mondo, restiamo affascinati dalle ultime chicche tecnologiche sempre “up to date” e sacrifichiamo volentieri il ricordo di ciò che è stato per una nuova realtà innovativa. Dal piccolo della nostra quotidianità, ai livelli manageriali più alti, tutto deve essere continuamente rinnovato per ottenere risultati sempre più performanti e che permettano una qualità di vita sempre più alta che sia di stimolo ai miglioramenti che verranno.
E' il caso del più illustre gigante dei cieli, il Boeing 747, che sta per cedere il passo ai suoi fratelli più innovativi, ecologici e capienti. Lascerà presto l'ultima scia e andrà incontro alla sua phase out, la pensione degli aerei in gergo tecnico.
Un maestoso aeromobile quadrigetto utilizzato sia come aereo di linea sia come cargo che ha mantenuto per 37 anni il record mondiale per numero di trasporto passeggeri. E' la Boeing Company, il gruppo leader indiscusso nel campo aerospaziale, la compagnia che, negli Stati Uniti, costruisce il Jumbo Jet che riceve il battesimo del cielo con i primi voli commerciali. I settori in cui Boeing opera sono il settore civile, militare e spaziale.
Il famoso Boeing747 arriva a solcare i cieli nel 1970 segnando una vera e propria rivoluzione tra gli aerei di linea. Fu progettato, sin dall'inizio, con un doppio ponte (caratteristica che gli conferisce la classica gobba) la cui area limitata era stata ideata per evitare che i tempi di evacuazione, in caso di emergenza, fossero troppo lunghi. Agli inizi, il doppio ponte serviva come salotto dei passeggeri delle cosiddette prime classi, solo successivamente fu utilizzato per aggiungere dei posti in più che, in caso di necessità di trasformazione del Jumbo 747 in aereo cargo, avrebbero potuto essere rimossi con facilità.
La maggiore capacità di carico la raggiunge il modello 400 con un massimo di 660 passeggeri la velocità di crociera è di 920Km/h.
Anche la cabina di pilotaggio venne sistemata sul ponte superiore con la conseguente installazione di un portello di carico nel cono del muso.
Oggi, i Boeing 747-400 stanno lentamente raggiungendo i depositi nel deserto della California per godersi il meritato riposo.
Dopo aver ricevuto nel 2011 la certificazione da parte della FAA, la Federal Aviation Administration, il Boeing 747-8 (la versione più recente di questo Jumbo) continua a volare nei cieli di tutto il mondo sebbene abbia la consapevolezza che la sua epoca stia per finire per lasciare che velivoli come l'Airbus 380 o il 747 Dreamliner facciano la loro storia. Questi sono jet di linea in grado di compiere evoluzioni difficili che la grossa mole del 747 rende invece impossibili. Se si osserva il momento del decollo, si percepisce un'incredibile lentezza nella manovra.
Il 747 è stato protagonista della storia del nostro pianeta, ne ha osservato i cambiamenti e ha contribuito a produrli. Ha iniziato a volare prima del Concorde, prima che l'uomo sbarcasse sulla luna e quando l'attuale presidente era solo un bambino.
La direzione della United States Air Force, l'aeronautica militare degli Stati Uniti, e gli ingegneri della società Boeing stanno portando avanti un annoso progetto per sostituire l'Air Force One, il leggendario aereo presidenziale che accompagna il Presidente e il suo staff composto da giornalisti, medici e agenti dei servizi segreti ovunque nel mondo. I jet entrano in servizio a pieno titolo nella flotta presidenziale con John F. Kennedy che fece il suo primo viaggio con un Boeing 707, in Europa a Berlino e, subito dopo, raggiunse il record del volo non-stop più lungo della storia nella tratta da Mosca a Washington. Sono già stati approvati contratti per trasformare i due Jumbo Jet 747-8 in velivoli all'avanguardia.
L'Air Force One, con la sua livrea celeste, azzurra e bianca con scritta United States of America è davvero l'emblema del paese più potente del mondo. L'attuale flotta presidenziale, commissionata durante il mandato di Ronald Reagan, venne dotata di due Boeing 747-200. Il primo aeroplano fu consegnato nel 1990 e per questo i pezzi di ricambio sono sempre più difficili da reperire e se uno di questi si rompe, è necessario costruirne uno interamente nuovo! Inoltre, la manutenzione che questi due giganti richiedono è sempre più frequente e impegna sempre più ore di lavoro. Gli aspetti economici sono alla base di questi accordi ma il programma tracciato è sicuramente realistico. Data l'importanza strategica che l'Air Force One ha in quanto quartier generale del presidente, insieme alla Casa Bianca, per sfuggire agli attacchi terroristici di New York e Washington del tristemente famoso 11 settembre, dovette dirigersi in Louisiana invece che tornare alla base dopo aver accompagnato il presidente a visitare una scuola in Florida. Proprio per motivi come questo, l'aereo presidenziale può essere rifornito in volo e ha un sistema di sicurezza che lo mette al riparo da attacchi esterni. Entrambi gli aerei presidenziali sono dotati di una tecnologia avanzatissima contro gli esplosivi e, in caso di attacco, il Presidente può continuare a lavorare in volo. Il Presidente George W. Bush fece anche predisporre uno spazio per il tapis roulant per fare sport.
L'Air Force One è anche in grado di resistere agli effetti di attacchi nucleari, batteriologici e chimici. E' dotato di pilota automatico, un allarme elettronico in grado di individuare l'attività di un missile e di seguirne la scia termica così da poterne deviare la testata prima dell'impatto. A bordo ci sono la suite del presidente, il suo ufficio, una sala per le riunioni, una piccola clinica e una cucina che riesce a preparare cento pasti al giorno! La camera da letto e l'ufficio si trovano sul lato destro del velivolo ed è per questo motivo che l'Air Force One atterra sempre con il lato sinistro rivolto al pubblico. Air Force One è inoltre la qualifica di qualsiasi velivolo che abbia a bordo il presidente degli Stati Uniti.
L'utilizzo dei nuovi velivoli sarà possibile per il 2020 o, addirittura per il 2024 e già si sa che la velocità di crociera, che già aveva sbalordito con il primo 747, arriverà a raggiungere i 1136 Km/h. Se il Jumbo su cui vola il Presidente degli Stati Uniti d'America è stato chiamato Air Force One, il secondo velivolo che fa parte della flotta è l'Air Force Two su cui vola sempre il vicepresidente. Per ovvie ragioni di Stato, infatti, presidente e vicepresidente non volano mai sullo stesso aereo.
Dunque, i Jumbo 747-200 raggiungeranno presto gli hangar dove sono collocati e dove si possono già visitare gli altri velivoli che hanno fatto parte della flotta statunitense mandata in pensione. Il SAM 26000, lo stesso aereo che il 22 novembre accompagnò il presidente Kennedy a Dallas dove fu assassinato e che venne sostituito dal SAM 27000 che volò per l'ultima volta l'8 settembre dell'anno 2001.
A fare la storia, insieme al 747, arriva negli anni '70 il Concorde, un aereo da trasporto supersonico che volò per la prima volta sulle rotte commerciali Parigi-Dakar-Rio de Janeiro e Londra-Bahrain. Un long range flight, nato per raggiungere alte velocità di crociera di 2.179 km/h e che riusciva a volare da Londra o Parigi verso New York o Washington senza fare scalo per il rifornimento. L'ottimizzazione dei consumi fu possibile grazie alle ali progettate per ottenere un buon rapporto tra la potenza e l'attrito con l'aria. Inoltre il carico era relativamente leggero e i serbatoi erano dotati di una grande capacità. Tuttavia, i costi di manutenzione, e conseguentemente dei voli, erano davvero altissimi e il progetto di costruire 500 unità del Concorde, venne visto come impossibile da realizzare. Fu quindi drasticamente ridimensionato nel corso degli anni e il numero degli esemplari prodotti si abbassò a 20. Solo due grandi airlines, l'Air France e la British Airways mantennero il loro numero di ordini.
Grazie al Concorde, un volo da Londra alla città di New York durava di media 3 ore e mezza! Ma questa incredibile velocità sacrificava inevitabilmente la comodità dei passeggeri che avevano a disposizione sedili stretti, senza possibilità di rotazione o inclinazione. La magia di questi voli non aveva però eguali: dal proprio posto, guardando fuori dal finestrino, era possibile vedere nitidamente dall'alto la curvatura terrestre dell'orizzonte e il pilota, vero e proprio direttore del volo, annunciava il superamento del muro del suono.
Emozioni destinate a pochi, ma il gravoso impegno economico, la crisi, i clienti sempre minori, e lo spettro dell'incidente che il 25 luglio del 2000 vide lo schianto del Concorde del volo Air France 4590 (decollò da Parigi, direzione New York e persero la vita i 9 membri dell'equipaggio e i 100 passeggeri), hanno influenzato negativamente le sue sorti e il 26 novembre del 2003 il Concorde effettuò il suo ultimo volo.
Un altro grande indimenticato dei cieli è il DC9 che ha abbandonato definitivamente la pista il 7 gennaio del 2014. Un aereo che aveva fatto la storia dell'aviazione commerciale e il cui ricordo in Italia è tristemente legato alla strage di Ustica del 1980 in cui persero la vita 81 persone. Il primo volo del DC 9 avvenne il 25 febbraio del 1965. Rimane alla storia la foto in cui, a bordo di un DC-9 durante il volo di ritorno da Madrid, l'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini gioca una partita a scopone con Bearzot, Zoff e Causio con la Coppa del Mondo, appena vinta al Mondiale dell'82, in primo piano sul tavolino.
Un pezzo di storia e cultura che resta nell'immaginario collettivo come il simbolo di una pacifica conquista mondiale ottenuta grazie ai fantastici gol di Paolo Rossi. Per merito di Alitalia, questo mitico aeroplano si trova oggi a Volandia, il museo del volo vicino all'aeroporto di Malpensa, l'unico in grado di conservare il velivolo nella sua integrità. In questo museo si trova anche un esemplare di DC-3, un bimotore di linea prodotto tra gli anni trenta e gli anni quaranta. Il DC-3 appartenuto a Clark Gable si trova al Museo dell'Aviazione di Torino e dai suoi libri di volo si scopre che molte celebrità di quegli anni tra cui Marilyn Monroe, Frank Sinatra, i fratelli Bob e John F. Kennedy, volarono su questo aereo.
E tra viaggi presidenziali, rivoluzioni del secolo, sfondamento del muro del suono, distanze enormi percorribili in poche ore, c'è un viaggio che ha permesso alla scienza di fare passi da gigante verso scoperte rivoluzionarie. Con lo Space Shuttle, la Navetta Spaziale Americana, è stato possibile lo studio della terra in ben 135 missioni dal 1982 al 2011. Attraverso la TV abbiamo potuto vivere anche noi il sogno di raggiungere lo spazio grazie a questo potente mezzo. L'ultima missione risale all'8 luglio 2011 e a far data dal 29 giugno 2013 lo Shuttle, come comunemente veniva chiamato, si può trovare presso il Kennedy Space Centre in Florida.
Gli altri pensionati del cielo, invece, andranno a godersi il meritato risposo nel deserto dell'Arizona. Vicino a Tucson si trova, infatti, la base aerea Davis Monthan Air Force Base in cui tutti questi aerei vengono allineati uno accanto all'altro, in un ordine perfetto che esalta le loro linee e il loro rigore.
Il fascino che questi aerei hanno avuto nel corso degli anni ha di certo influenzato fortemente anche il mondo del cinema. Famoso il remake del 1995 del film Sabrina con Julia Ormond e Harrison Ford in cui lui la raggiunge a Parigi con il Concorde. L'aereo presidenziale USA ha ispirato, invece, film di spionaggio e thriller, uno fra tutti il film del 1997 Air Force One con Harrison Ford, al centro del quale c'è il tema del terrorismo. Un commando riesce a salire a bordo durante un viaggio in cui sono presenti il Presidente e la sua famiglia e prende possesso del velivolo.
Tra cinema, storie presidenziali, cultura e tradizione, questi velivoli lasciano un'impronta indelebile in un glorioso passato che non può che annunciare un futuro che faccia onore allo splendore di un'era in cui la tecnologia aveva già ampiamente dimostrato la sua vitale importanza.