Sovvertire la realtà
Quando è il momento di entrare nei panni di personaggi complessi e inquietanti, Elisabeth Moss non batte assolutamente ciglio. Sia che si tratti di celarsi dietro la distopia patriarcale di Gilead, di sovvertire i ruoli di genere negli uffici di Sterling Cooper o di scansare i serial killer che si piegano al tempo nell'ultimo grande successo di Apple TV+ Shining Girls, quest'attrice eccezionale riesce a farci sembrare normale ciò che è inquietante e nefasto.
È un sentimento che riecheggia dalle parole di Melissa McCarthy, attrice comica del celebre Bridesmaids, che ha rivelato che era terrorizzata all'idea di lavorare con Elisabeth Moss nel film Le Regine del Crimine, pensando che l'avrebbe trovata "impegnativa, circondata dalle fiamme e dai libri di Geoffrey Chaucer". Invece, la nostra star, nata a Los Angeles, è esemplare per le sue capacità di sostituire e sovvertire la realtà in ugual misura.
"Non sono una persona dark e seria", inizia. "Mi piace divertirmi e provare ad avere una vita il più interessante possibile.
"Quando ho iniziato a lavorare su Mad Men, ero molto insicura e dubbiosa su me stessa... e penso che tante giovani donne si sentano così. Tuttavia, ho avuto la fortuna di poter interpretare un personaggio come Peggy che ha vissuto un'evoluzione profondissima. Ed è stata quella evoluzione che ha avuto un impatto veramente positivo su di me".
Prosegue: "Ho potuto crescere con lei e acquisire molta più sicurezza in me stessa. Ho imparato che avere questo senso di sicurezza ti permette di essere molto più aperta e in grado di goderti tutto della vita. Ogni verità si trasfonde in un'altra".
Un corpus di lavori
Pur avendo già superato la soglia del quarto decennio, la carriera di Elisabeth Moss è già stata finora semplicemente eccezionale. Ha iniziato a recitare ad appena sei anni e ha ottenuto il suo primo importante ruolo televisivo a 17 anni, nei panni della figlia ribelle del presidente degli Stati Uniti, sotto la regia di Aaron Sorkin in Tutti gli Uomini del Presidente. Non c'è da stupirsi quindi che abbia maturato una grande sicurezza di sé e tanta forza interiore.
Ormai è un volto televisivo amato da decenni che spesso viene denominata la "Regina televisiva dell'orario di punta"; tuttavia, nel corso degli anni ha anche avuto dei ruoli in alcuni film d'elezione, in particolare in Listen Up Philipe e Her Smell, creati entrambi dall'eccentrico autore-regista Alex Ross Perry, per il quale l'attrice è diventata in certo modo una musa.
Alla domanda su cosa preferisca, lei si mostra comunque attentamente morigerata ed equilibrata nel rispondere: "Mi piace il fatto che fare TV ti permette di sviluppare un personaggio anche in molti anni: hai così tante scene e molto più tempo per farlo crescere dentro di te man mano che si va avanti.
"Girare un film è invece un'esperienza in certo modo più travolgente, perché hai una quantità di tempo molto più limitata per raccontare la storia e questo significa che ogni singola scena deve avere un impatto forte".
Una peculiarità del suo lavoro è interpretare donne che, a prima vista, sembrano fragili e inadatte, ma con il passare del tempo diventano impavide, come nel caso di June nell'adattamento televisivo di Il racconto dell'ancella di Margaret Attwood, che è assolutamente terrificante. "È sempre stimolante poter esplorare comportamenti umani difficili da spiegare", afferma. "È stato bellissimo poter addentrarmi in questi strani lati psicologici delle persone, proprio perché non potrei mai comportarmi così nella vita reale".
Ruoli femminili pionieristici
"Se incontrassi qualcuno e quella persona dovesse darmi segnali certi che non condivide i miei interessi, farei immediatamente marcia indietro. La recitazione ti offre l'opportunità di vivere una vita diversa... almeno per qualche istante!".
Oltre ad essere pioniere nel tentare di sconfiggere i sistemi che le schiacciano, ma c'è anche il tema della persecuzione femminile che spesso si manifesta letteralmente con la violenza. Elisabeth Moss non si tira mai indietro davanti a queste azioni viscerali, piuttosto interpreta qualsiasi ruolo e ci lotta da dentro con le unghie e con i denti.
"Di nuovo, è come prendere le forme di un alter ego, un'identità a parte che potresti ritenere fantasia, o necessità. Forse sono così soddisfatta nella mia vita normale perché posso sfogare tutta l'aggressività e le frustrazioni nel mio lavoro...
"Quando si tratta di recitare, i personaggi dark sono sempre molto più interessanti", aggiunge Elisabeth. "Credo anche che i cattivi rapporti siano più interessanti da guardare di quelli buoni. Affascinante è anche esplorare storie in cui vedi una donna forte e intelligente attratta da un certo tipo di uomini che non è certo la scelta migliore perché dentro di lei ci sono certe necessità emozionali.
"Di nuovo, quella non sono io nella vita reale, quindi evadervi ha decisamente un fascino attraente. Personalmente, sono molto più attratta dagli uomini gentili", confida con una bella risata. "La maggior parte di noi lo è!"
Esperienze diverse
Questo affiancamento tra chiaro e scuro, tra verità e falsità, è forse la conseguenza diretta di un'educazione insolita.
Nata e cresciuta a Hollywood, l'infanzia di Elisabeth Moss è stata decisamente di tipo bohémienne e influenzata dall'arte sin dai primi vagiti. Sua madre, Linda Moss, suonava l'armonica insieme ai grandissimi del blues come BB King, mentre suo padre, Ron Moss, era un manager inglese di musicisti jazz. Derek, il fratello minore di Elisabeth, è invece un filmmaker.
Fin qui, è il classico tipo di famiglia da cui immagineresti che venga fuori il bambino prodigio che inizia a recitare nelle pubblicità per poi finire direttamente nei film televisivi durante gli anni della sua crescita. Tuttavia, al di là delle rispettive carriere nello showbiz, i genitori di Elisabeth Moss erano anche membri della controversa Chiesa di Scientology e hanno successivamente cresciuto i figli con questo credo religioso.
Elisabeth parla raramente delle sue credenze, ma data la libertà con cui si esprime su determinati temi che le stanno a cuore, come il femminismo e i diritti per i gay, è evidente che i suoi punti di vista personali non sono del tutto allineati con quanto predicato da L Ron Hubbard, fondatore di Scientology.
"Siamo la somma di tutte le nostre influenze e di tutte le nostre esperienze", afferma. "Alcune sono positive, altre negative”.
"Credo che sia sempre importante allineare sé stessi a ciò con cui siamo d'accordo, e a ciò su cui non siamo d'accordo. Puoi non concordare su un'idea, ma puoi senz'altro rispettare il punto di vista dell'altro.
Quando un fan su Instagram ha confrontato il regime oppressivo della Repubblica di Gilead ne Il racconto dell'ancella con quello di Hubbard, Elisabeth ha risposto: "La libertà religiosa, la tolleranza e la comprensione della verità e della parità di diritti per ogni etnia, religione e credo sono estremamente importanti per me. Probabilmente sono la cosa più importante per me. Per questo Gilead e THT [Il racconto dell'ancella] hanno avuto un forte impatto su di me a livello personale".
Alla ricerca del mondo interiore
A differenza di altre star come Tom Cruise e John Travolta, che si sono sentiti attratti da Scientology già in età adulta e quindi consenziente, appare ragionevole che Elisabeth abbia sentimenti più complessi su questa realtà. Si potrebbe affermare che la sua attrazione verso i personaggi femminili più complessi è in qualche modo legata agli insegnamenti di Scientology, incentrati in modo particolare sull'idea che gli esseri umani sono in possesso di tutte le capacità di cui hanno bisogno.
Elisabeth ammette che gran parte delle interpretazioni che ama si basano sul desiderio di comprendere ulteriormente i comportamenti sociali, religione inclusa, affermando: "Uno degli aspetti più belli riguardanti questo lavoro è che continui incessantemente a tentare di capire il tuo personaggio. Acquisisci sempre una maggiore comprensione del suo mondo interiore crescendoti di pari passo un maggiore apprezzamento per la psicologia umana, anche se tuttavia sei consapevole che una vita intera spesa per questo mestiere ti permetterà di acquisire solo una minima parte della conoscenza, poiché questo tema è vastissimo.
"Ciononostante, recitare mi offre la possibilità di imparare sempre qualcosa su me stessa e sul mondo in generale ed è proprio questo a rendere emozionante continuare a scoprire nuovi personaggi e nuove storie che ti permettono di apprezzare sempre più a fondo l'umanità. Questa è anche la funzione dell'arte.
"Sono sempre in cerca di copioni interessanti e di occasioni per lavorare vicino a persone stimolanti che hanno più talento di me, così da permettermi di imparare da loro e di crescere come artista. A dir la verità, non mi focalizzo tanto sui personaggi che interpreto, quanto più sulla qualità della scrittura del soggetto".
L'ascesa delle storie a trazione femminile
Negli ultimi anni, Elisabeth Moss ha ampliato il proprio talento professionale sia nella regia che nella produzione. Durante la pandemia, ha lanciato una società di produzione chiamata Love & Squalor Pictures con Lindsey McManus, ex agente di WME, una talent agency. Il suo primo progetto, Shining Girls, si basa su un romanzo del 2013 di Lauren Beukes e vede Elisabeth Moss interpretare un'archivista di una testata giornalistica nella Chicago dei primi anni '90.
Nel primo episodio, scopriamo che Kirby, il suo personaggio, è sopravvissuta a un assalto quasi fatale, che scatena una serie di misteriosi incidenti in cui il tempo e lo spazio sembrano scambiarsi a comando. Il risultato è estremamente inquietante e lascia lo spettatore perplesso come Kirby che prova a decifrare ciò che è realtà e ciò che potrebbe essere un disturbo mentale. Il trauma e il suo impatto sono un argomento profondamente interessante per la star, che si considera una femminista e una sostenitrice contro la violenza sulle donne.
"Dobbiamo supportarci e prenderci cura le une delle altre", afferma. "Una delle grandi osservazioni che Margaret Atwood ha esplorato è stata come le donne si trattino reciprocamente e come le cose possano andare male quando le donne vengono messe le une contro le altre, invece di unirle.
"Ho avuto la fortuna di iniziare la mia carriera in un momento in cui i ruoli interessanti erano destinati alle donne. Oggi, questo è ancor più vero e credo che serie come Il mistero del lago e Il racconto dell'ancella siano ottimi esempi su come raccontare storie a trazione femminile e trovare un tuo pubblico.
"La gente vuole vedere storie che rispecchino personaggi femminili complessi; è quindi importante per le donne del nostro settore continuare a fare pressione per avere non soltanto ruoli importanti, ma anche ruoli creativi che diano loro la possibilità di dirigere ed essere coinvolte in ogni aspetto del loro mestiere".
Lavorare sodo
Pur essendo conosciuta per i suoi progetti cinematografici, Elisabeth Moss ammette di amare tantissimo il lavoro dietro le quinte. McManus, partner nella produzione, dice sempre che Elisabeth "fatica come un mulo"; l'attrice stessa confessa di essere fastidiosamente puntigliosa nel lavoro di preparazione quando si dedica alla produzione o alla regia, mentre assume un atteggiamento più lassista quando recita; inoltre, afferma di avere poco interesse nel coltivare una vita al di fuori del suo lavoro.
Elisabeth Moss comunque non si prende troppo sul serio...
"Amo il mio lavoro, ma non mi illudo pensando che sono lì per salvare il mondo o che sono particolarmente coraggiosa quando vado a indagare sui sentimenti di cui ho bisogno per interpretare un determinato personaggio.
"Qualche volta vorrei essere molto più seria e tormentata, ma non sono il tipo di persona che ha bisogno di tormentarsi per amore di un personaggio. Non ho bisogno di pensare al mio cane morto per poter piangere.
"Piuttosto, voglio continuare a lavorare con registi e attori che possano mettermi a contatto con nuove idee e che mi aiutino a crescere, a livello tanto personale quanto professionale".
Capovolgere la nostra personalità
Nel frattempo, l'abilità naturale con cui Elisabeth Moss può distorcere la realtà con un tocco di mascara o indossando un paio di occhiali da sole continuerà a procurarle grandi opportunità per nuovi ruoli.
"Gran parte della recitazione riguarda la sicurezza nel credere che sei quella persona, o che dovresti essere in quel luogo; e puoi trasferire tutto ciò anche in qualsiasi altro lavoro o in qualsiasi altra situazione nella vita.
"Nella cassetta degli attrezzi di ogni attore c'è la sensazione di credere che sei il personaggio e questa inversione della realtà è estremamente potente.
"Ciò che è particolarmente illuminante è il fatto che non è qualcosa che si limita solo a quelli che si travestono e recitano. Tutti possiamo essere quella persona, possiamo acquisire quella sicurezza e ottimismo capovolgendo quello che siamo, cambiando la nostra persona, sia celati dietro un velo sia strappandoci l'abito.
"In questo nuovo mondo impavido, abbiamo tutti bisogno di sentirci liberi e di essere chi vogliamo. Ne sono profondamente convinta".