Tom Dixon: tutto è design, anche una gomma
«La mia prima volta al Salone del Mobile di Milano è stata tantissimi anni fa, era tutto molto diverso da com'è oggi», racconta Tom Dixon, designer britannico tra i più noti e premiati al mondo. «Prima era soprattutto una fiera dell'arredamento italiano, oggi io la chiamo la Glastonbury del design, rubando il nome al famosissimo festival di musica che abbiamo in Inghilterra. In questi giorni la città è invasa da colleghi e studenti, si moltiplicano le feste, si cerca l'emozione che detterà il design del futuro. E finalmente si è scoperto che il design può intrattenere un grande pubblico». Dixon comincia ricordando il passato, dopotutto è parte del sottotitolo del progetto che porta quest'anno a Milano: “Multiplex: Yesterday. Today. Tomorrow”, ora in esposizione al Teatro, Cinema e Galleria Manzoni. «Tanti dei miei pezzi di “ieri” li ho voluti con me a questo Salone, spesso rivisitati in chiave più contemporanea. Visto che siamo in un posto che è anche un cinema, diciamo che quello potrebbe essere definito il “prequel” del mio lavoro. L'“oggi” è proprio Multiplex: abbiamo preso un luogo storico di Milano, ma a molti ancora sconosciuto, e l'abbiamo reso un unico grande concept-space. Il “domani” chi lo sa, al momento mi sento ispirato dai mondi più diversi: c'è il lighting design, e poi i tessuti, e moltissime tipologie di oggetti sempre più diverse tra loro, ma al tempo stesso complementari».
Multiplex riunisce tutto il Dixon-pensiero. C'è il nuovo modulo-piattaforma Delaktig, il divano che diventa letto (ma anche molte altre cose) progettato per Ikea, ma anche pezzi d'arredo di ogni genere e tipo, fino ad accessori come profumi, «cibo concettuale» (così lo chiama lui), perché oggi dare una definizione di design sembra impossibile: «Il mio universo ora è popolato da oggetti che prima non vi trovavano spazio, non riesco più a stabilire quale cosa venga prima di un'altra». Tra questi nuovi pezzi nel mondo di Tom Dixon ci sono i tre pneumatici disegnati per Pirelli, un'esperienza inedita sia per il designer sia per il marchio. Nella Galleria Manzoni c'è uno spazio dedicato ai prototipi di queste “gomme d'artista”, che dialogano con i vecchi disegni dell'azienda e persino con una vera gomma da masticare, “cucinata” al momento e nera come quelle di una motocicletta. La relazione tra Dixon e Pirelli si è sviluppata in modo del tutto naturale: lui è da sempre un grande appassionato di moto, Pirelli cercava qualcuno che fosse in grado di interpretare al meglio la nuova domanda del mercato. Ovvero: pneumatici che alla funzionalità e alla performance sappiano aggiungere design ed estetica. Ciò accade anche perché oggi la moto è sempre più nuda, e la gomma diventa dunque un elemento che salta all'occhio, un accessorio che il biker seleziona con cura. Il lavoro di Tom Dixon va proprio in questa direzione: il tassellato classico incontra nuove geometrie, motivi che ricordano foglie o squame, senza però mai dimenticare che il luogo dei suoi pneumatici sarà la strada ed è lì dovranno essere funzionali. Anche per questo il designer, folgorato lo scorso anno da una visita al Pirelli Hangar Bicocca e alla Fondazione Pirelli (l'archivio che data la sua memoria storica all'anno di nascita, il 1872), è partito da una chiacchierata con i tecnici Pirelli, perché il suo progetto non restasse solo l'opera teorica di un creativo. «Sono sempre stato interessato al design in ambito motociclistico, e anche alla gomma come materiale. Per me è stato un vero piacere poter collaborare con Pirelli, che può vantare numerose e celebri collaborazioni con artisti e designer. È stato affascinante lavorare con un'azienda storica e competente come Pirelli per produrre una serie di disegni battistrada, anche considerando le complessità legate ai parametri tecnici relativi alla produzione di pneumatici moto».
I tre pneumatici Pirelli sono affiancati dagli altri progetti portati da Dixon alla Design Week 2017, in una rete di rimandi continua. «Per un designer, il Salone del Mobile di Milano è in assoluto il momento migliore per fare networking. È qui che nasce tutto». Il mondo del design è sempre più interconnesso, dai grandi brand alle scuole di formazione. Come avviene nel progetto per Ikea, che ha coinvolto molti studenti di tutto il mondo. «Sono ossessionato dal letto, è l'elemento d'arredo che ci accompagna per tutta la nostra vita: nasciamo dentro una culla e quando moriamo veniamo stesi in una bara», scherza Dixon. Da questa ossessione nasce Delaktig, creato nello studio londinese del designer e implementato dai contributi di giovani selezionati nelle design school di tutto il mondo, da Tokyo a New York. È anche questo un modo per guardare al futuro, di cui si ritorna a parlare: «Ma non voglio svelare troppo di quello che farò. Di sicuro a tenermi impegnato ci sarà un grande progetto a Hong Kong, poi una linea di crociere. E la collaborazione con Pirelli ha dato nuova linfa a un campo che mi piacerebbe esplorare ancora». “Tomorrow”, per Tom Dixon, è una parola ancora tutta da riempire.