“Dovremmo imparare a scrivere created and made in Italy, e non solo made in Italy”. E' il designer Walter De Silva, con un passato in Volkswagen, a tracciare le linee che fanno della creatività italiana un'eccellenza nel mondo. E lo ha fatto in un nuovo spazio milanese, un ibrido tra locale e showroom, il “The Manzoni”, pensato e creato da un altro guru del design mondiale, Tom Dixon, appassionato di auto e motori. Qui, come simbolo di design ed eleganza, è stata esposta la Ducati Diavel 1260 Materico con le sue speciali gomme Pirelli, Diablo Rosso III.
Tra gli ospiti della tavola rotonda, Piero Misani, R&D Director Pirelli, Andrea Ferraresi, Design Director Ducati, Mitja Borket, Head of Design Lamborghini, Woody Yao con Maha Kutay, Co-Directors Zaha Hadid Design. “Certo c'è il saper fare – ha spiegato De Silva - e la performance. E in Italia siamo i numeri uno in molti settori al mondo. Ma bisognerebbe aggiungerci la parte della creazione, il pensiero della forma, il darle un senso, che in fondo corrisponde con la funzionalità estrema”.
La Diavel 1260 riassume in sè tutta la forza del design italiano, dalle parti più funzionali a quelle più estetiche, comprese le gomme: «Almeno il venti per cento del look in una moto è contenuto nella ruota», ha sottolineato Piero Misani. Naturale, quindi, dedicare a questa parte di moto un'attenzione a tutto campo, come ha ffato lo stesso Tom Dixon, autore di una collezione di battistrada limited edition nel 2017 per Pirelli.
L'accordo tra Pirelli, Ducati e Lamborghini, di cui la casa milanese è fornitore al 100%, è la conferma dell'eccellenza del Made in Italy nel mondo del design. “Il made in Germany – continua de Silva - e il made in Switzerland sono altri tipi di “made in”. Il made in Italy ha da sempre, nella formula base, la creazione: la creazione prima della cultura, che porta poi a risultati economici. È questa la vera scala. Dobbiamo insistere su questo messaggio, soprattutto ora che si festeggiano i 500 anni dalla nascita di Leonardo: che l'Italia è un paese di creatori”.
“Dobbiamo prendere coscienza di questo, ovvero che abbiamo un qualche tipo di valore aggiunto. Io – spiega De Silva - sono stato 18 anni in Germania dove la chimica che abbiamo trovato tra il rigore e l'ingegneria tedesca e la creatività italiana è stata esplosiva. Ma dobbiamo dedicare molte energie all'istruzione. Dobbiamo educare tutti i nostri giovani a crescere con questo concetto: che il fare e creare in Italia è un patrimonio comune».
Una delle eccellenze italiane è proprio nel comparto motociclistico, ma de Silva, veterano dell'automotive, non invidia i designer delle due ruote: “Si devono disegnare tutte le componenti, tutto ciò che si vede! I designer sono coinvolti nell'architettura – il passo, la larghezza degli pneumatici, quella del manubrio – e devono poi disegnare la carrozzeria, tutti i dettagli, ogni bullone, e tutto passa poi sotto le forche caudine della tecnica e dei costi”.
L'uomo, poi, è un elemento essenziale nel disegno della moto: è, in un certo senso, un design che si completa solo con la presenza umana. “Signori, viviamo nel design”, conclude de Silva, “noi ci svegliamo al mattino e inconsapevolmente facciamo almeno dieci gesti che riguardano il design. Siamo coinvolti emotivamente e funzionalmente in continuo con il design. E questo è straordinariamente bello”.