Il 2020 e i primi mesi del 2021 sono stati un periodo di claustrofobico isolamento, di chiusura, di sofferenza psicologica e fisica. Per reazione, proprio nell'ultimo anno e mezzo, molte persone, strette tra le mura domestiche, hanno rivalutato l'importanza dello sport all'aperto e del contatto con la natura. Da ben prima della pandemia, comunque, studiosi e scienziati sono unanimi nel riconoscere i benefici di queste pratiche: basta trascorrere anche poche ore a settimana immersi nell'aria pulita e in un ambiente verde per migliorare le prestazioni cognitive, per abbassare lo stress e per aumentare il livello di benessere fisico.
In Giappone esiste dagli anni '80 una pratica chiamata shinrin-yoku, tradotta in Occidente come forest bathing (letteralmente “farsi un bagno nella foresta”) che consiste semplicemente nel camminare in un bosco. Uno studio intitolato The physiological effects of Shinrin-yoku: evidence from field experiments in 24 forests across Japan ha diviso un campione eterogeneo in due gruppi, facendo passeggiare il primo tra gli alberi e il secondo in un ambiente cittadino.
Le persone che camminavano nel verde hanno visto un miglioramento nei livelli di pressione sanguigna e una migliore stimolazione nervosa. Come testimoniato poi anche dallo studio The effect of cognitive behavior therapy-based psychotherapy applied in a forest environment, il forest bathing riduce lo stress, aiuta nei casi di depressione e rende chi lo pratica meno ostile.
Unire i benefici portati da un ambiente naturale all'attività fisica è un'ottima ricetta per ripristinare il benessere e l'equilibrio psicofisico generale. Una camminata, una corsa o, meglio ancora, una pedalata nel verde due-tre volte a settimana sono ideali in questo senso. La bicicletta, in particolare, è un mezzo capace di portare benefici sotto molti punti di vista, sia in termini fisici, specialmente cardiovascolari e muscolo-scheletrici, sia psicologici, con la produzione di endorfine responsabili del miglioramento dell'umore. Senza tralasciare, inoltre, le conseguenze positive sull'ambiente: la bici è il simbolo di una mobilità smart e a zero emissioni.
Anche qui ci sono molte ricerche che legano a doppio filo l'attività fisica a contatto con la natura al benessere psico-fisico. Lo studio Regular doses of nature: the efficacy of green exercise interventions for mental wellbeing, uscito nel 2020, ha sottoposto i partecipanti a dei cicli di attività motoria nel verde. La sua conclusione è che il green exercise può ricoprire un ruolo fondamentale nel agevolare il benessere e può costituire un'alternativa importante alle pratiche sanitario-sociali tradizionali. I sistemi di pubblica sanità, si legge nella ricerca, dovrebbero considerare l'integrazione di interventi di questo tipo nei pazienti con uno scarso livello di wellbeing.
Sempre lo scorso anno, il WWF ha pubblicato un decalogo in cui sono elencati i benefici del contatto con la natura per i bambini (ma validi, sostanzialmente, per qualsiasi fascia di età). Dall'autodisciplina alla riduzione dei disturbi depressivi e dell'ansia, fino alla prevenzione di patologie cardiorespiratorie, metaboliche e tumorali, anche qui gli effetti positivi segnalati sono moltissimi. Inoltre, citando lo studio Residential green space and child intelligence and behavior across urban, suburban, and rural areas in Belgium, la nota organizzazione ha sottolineato come anche l'intelligenza sia un fattore influenzato dalla vita in un ambiente ricco di verde.
Secondo la ricerca, infatti, un aumento di appena il 3% di verde nel quartiere in cui crescono corrisponde a una crescita media di 2,6 punti nel quoziente intellettivo dei bambini tra i 10 e i 15 anni (il campione preso in esame). Equilibrio psicologico, fisico e cognitivo: il contatto con la natura e l'attività fisica all'aperto sono la miglior soluzione per raggiungere il benessere.
