Cappello sulla testa, mani saldamente ancorate al volante, occhi chiusi coperti dal Cinturato Pirelli e via, sicuri, per le strade del mondo! “Ad occhi chiusi” è la storica campagna pubblicitaria del 1961 per il Cinturato Pirelli, capace di raccontare agli italiani con immediatezza e ironia, la sicurezza degli pneumatici Pirelli. L'essenziale omino ritratto dal pittore e illustratore Riccardo Manzi è l'immagine scelta per la copertina del libro "Una Musa tra le ruote. Pirelli: un secolo di arte al servizio del prodotto", perchè ben esemplifica le nuove tendenze adottate dalla comunicazione di Pirelli nei decenni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Il volume, infatti, passa in rassegna cento anni di storia raccontando il modo in cui l'azienda ha raccontato se stessa e i suoi prodotti attraverso la presentazione di immagini e storie. Forza, immediatezza, bellezza e humor sono alcuni dei tratti distintivi delle campagne di quegli anni.
Collaboratore assiduo di Pirelli, Riccardo Manzi (1913-1991) comincia a lavorare con l'azienda già alla fine degli anni Quaranta del Novecento. É il “poeta-ingegnere” Leonardo Sinisgalli, tra i fondatori della rivista “Pirelli”, a ingaggiarlo nell'entourage degli artisti all'epoca impegnati nel settore della comunicazione aziendale. Un gruppo di lavoro che vantava nomi del calibro di Bob Noorda, Max Huber, Raymond Savignac, Pavel M. Engelmann, Albe Steiner, Armando Testa, Bruno Munari e Giulio Confalonieri, solo per citarne alcuni.
Manzi era un grafico di lunga esperienza, tra i migliori del settore, che inizia il suo percorso professionale come pittore prima di farsi strada nel settore della grafica pubblicitaria. Sin dall'inizio, Manzi si impone nell'azienda per il suo stile caratterizzato da un disegno dal tratto veloce e istintivo, accompagnato da una forte vena umoristica che rende il suo lavoro molto popolare.
Una delle prime illustrazioni di Manzi per Pirelli risale al 1949 e rappresenta un automobilista che rimane a piedi perché non usa “Hermetic, la camera che non consuma aria": una rappresentazione a metà strada tra sogno e realtà che.
Stile minimalista e non convenzionale quello di Manzi. Tantissime le pubblicità realizzate per Pirelli, dove gli pneumatici, grazie alla fantasia dell'artista, si trasformano in ombrelli “per la neve e per il ghiaccio”, come nella campagna per il BS3 del 1960, o in occhi “affascinanti” in grado di guardare lontano, come nella pubblicità dell'Atlante Pirelli del 1961 e, ancora, in eleganti cappelli per signora, come nella pubblicità del Cinturato Pirelli del 1962. Con il suo sguardo giocoso e apparentemente infantile i prodotti Pirelli entrano in un mondo fantastico dove un uomo sotto la doccia può allungare a dismisura le braccia per afferrare una spugna Pirelli e il materasso diviene una specie di tappeto volante per fare “dolci sogni” anche fuori dalla propria stanza.
Manzi è anche autore di molte illustrazioni della rivista “Pirelli”. Sua è la caricatura che accompagna l'articolo “La sindrome dei dirigenti”. Materia grigia in abbondanza, rotelle celebrali perennemente in movimento e tanti tanti numeri pronti a uscire dalla bocca alla giusta occorrenza. Con grande capacità espressiva l'artista riesce a tradurre in immagine la fatica a cui è sottoposto il manager, chiamato a bilanciare responsabilità lavorative e vita privata. Sua, solo per fare un altro esempio, la vignetta umoristica “Elisir di lunga vita” che, come recita il sottotitolo, racconta la “storia senza parole di uno stomaco recalcitrante e di un malato che trovò il toccasana” grazie alla borsa dell'acqua calda Pirelli.
Le essenziali figurine di Manzi sembrano personaggi di un fumetto e non stupisce che Pirelli abbia deciso di animarle e trasformarle in divertenti pubblicità animate. Nascono così le “Diavive” Pirelli. Nuova ed efficace forma pubblicitaria che consente ai rivenditori di personalizzare con il proprio nome e indirizzo brevissimi spot a colori degli pneumatici Pirelli.
La famiglia degli estrosi e umoristici personaggi dell'artista conservati presso la Fondazione Pirelli si è da poco allargata grazie alla recente acquisizione di 5 nuove opere originali.
Nata nel 2008 per volontà della famiglia Pirelli, la Fondazione Pirelli ha sede presso lo storico "Fabbricato 134" dove, oltre agli uffici, trovano spazio anche i locali dedicati all'Archivio Storico Pirelli, una sala consultazione e un open space in cui vengono organizzati eventi aperti al pubblico. L'obiettivo della Fondazione è quello di salvaguardare e diffondere l'importante patrimonio culturale dell'azienda e promuoverne la cultura d'impresa.