Quando la realtà supera ogni aspettativa
Guardare qualcuno che prende un grosso coltello e lo affonda in un braccio è esattamente il tipo di video su Internet che nessun genitore permetterebbe mai al proprio figlio di guardare. Ma attenzione: e se il braccio fosse fatto di torta? E anche la scarpa su cui si abbatte il coltello poco dopo? O il tubetto di dentifricio? Una giustapposizione tra aspettative e realtà che stuzzica nel profondo la nostra immaginazione.
I filmati di torte scenografiche sono diventati virali nel 2020, dopo la pubblicazione su Twitter di un video delle creazioni super-realistiche del pasticciere turco Tuba Geçkil. Quest'anno, visti i numerosi emulatori online, Netflix ha lanciato il gameshow “Is It Cake?”, definito da Hollywood Reporter come “insensatamente brillante” o apostrofato da Slate come “un insulto” alla “raffinata arte delle torte realistiche”.
Da quando ho iniziato a scrivere di Internet quasi vent'anni fa, le cose sono radicalmente cambiate. All'epoca, con il termine social media si intendevano i classici “blog”, per altro limitati a chi aveva le conoscenze tecniche per gestirli. Condividendo qualsiasi cosa – dai diari online agli elenchi di siti web con i loro film preferiti – i blogger hanno costruito nelle sezioni dei commenti delle vere e proprie community. Chissà se presto saremo tutti blogger?
Alzare il volume
In realtà, come disse una volta il fondatore di Microsoft Bill Gates: «Sovrastimiamo l'impatto della tecnologia nel breve termine e ne sottovalutiamo l'effetto a lungo termine». Al posto dei blog autogestiti sono arrivati gli equivalenti “pronti all'uso”: prima le pagine Facebook, poi i domini Twitter – all'inizio curiosamente definiti “micro-blog”. E così la parola scritta è finita nel dimenticatoio. Gli adolescenti di oggi comunicano con brevi video, musiche di sottofondo ed effetti speciali su Instagram o TikTok. E lo fanno da supercomputer tascabili. La mole di contenuti è sconcertante e talvolta preoccupante. Chi ascoltano questi adolescenti e ci si può fidare di queste voci?
Bill Gates sembra saperne qualcosa, ma la citazione è davvero sua? Basta una rapida ricerca online per vedere quelle stesse parole messe in bocca un po' a chiunque: dall'autore di fantascienza Arthur C Clarke al guru del management Peter Drucker, passando in origine per l'informatico Roy Amara. Attribuire erroneamente una citazione è facile, ma con Internet si può amplificare per miliardi di persone qualsiasi discorso umano, compresi quelli volutamente ingannevoli.
In pochi forse ricorderanno il blogger che ha ingannato i lettori sostenendo di essere in fin di vita per un cancro, ma senza dubbio tutti conoscono il tizio che ha dichiarato di essere stato eletto presidente degli Stati Uniti. Internet ha amplificato entrambe le notizie.
Sempre connessi
Parafrasando la canzone Welcome to the Internet di Bo Burnham, ci viene costantemente chiesto: «Posso offrirti di tutto? Sempre e continuamente?» Non c'è da stupirsi se a volte fatichiamo a distinguere la verità dai fake e se la nostra soglia di attenzione sembra ridursi anno dopo anno. È come se le nostre precedenti certezze venissero spazzate via da una marea di contenuti.
Ma come scrive l'autore James Gleick in The Information, il “sovraccarico di informazioni” non è una novità. È vero che abbiamo a che fare con più informazioni che mai, ma lo stesso è accaduto a tutte le generazioni che ci hanno preceduto, e tutte hanno trovato delle strategie per affrontare il problema.
Probabilmente non vivremo abbastanza a lungo per scoprire che strategia adotterà l'umanità per destreggiarsi in un mondo sempre connesso, ma per ora possiamo almeno consolarci con un'immensa varietà di torte!
Di Shane Richmond