Quando colpisce il fulmine: progetti sociali che fanno la differenza
Riparare la gigantesca mano di una statua di Gesù non è cosa da tutti giorni per un'azienda che produce pneumatici. Ma quando la statua del Cristo Redentore, uno dei simboli più rappresentativi di Rio de Janeiro, è stata colpita da un fulmine, Pirelli non ha esitato a farsi avanti per finanziare i lavori di restauro. Con la Coppa del Mondo 2014 alle porte e milioni di turisti in viaggio verso il Brasile, era un imperativo che la statua fosse al sicuro e si presentasse al meglio prima del calcio d'inizio.
“Non potevamo non prenderci cura di un monumento come questo, che ospita ogni anno due milioni di visitatori” ha dichiarato Paolo Dal Pino, presidente di Pirelli Sud America.
La decisione di finanziare il recupero della statua è un progetto in linea con la filosofia di responsabilità sociale dell'azienda e ha coinciso con l'ottantacinquesimo anniversario del suo insediamento in Brasile. “Il restauro del Cristo Redentore – ha spiegato Dal Pino - è sembrato il modo migliore di ringraziare questo paese e insieme festeggiare il nostro anniversario”.
Dalla sua fondazione, oltre 140 anni fa, Pirelli vede l'ambiente come una risorsa da alimentare e utilizzare con attenzione. Questa filosofia non si limita all'uso efficiente delle risorse, all'attenzione alle emissioni di anidride carbonica e allo sviluppo di prodotti che aiutano a ridurre i gas serra, ma si estende a obiettivi sociali e di governance, come dare un valore aggiunto alle comunità in cui l'azienda opera, in linea con le strategie di Crescita Sostenibile, già delineati nel Codice Etico del gruppo.
La maggior parte delle iniziative sociali avviene in collaborazione con programmi locali volti alla formazione, alla sicurezza e alla qualità della vita; che si tratti di una campagna social sull'importanza della manutenzione dei pneumatici, o della partecipazione alla giornata del riciclaggio in Russia, o del restauro del Cristo Redentore.
Il supporto alle comunità locali
Nel 2014 l'azienda ha investito nelle iniziative sociali un totale di 6,5 milioni di euro, di cui una gran parte nei mercati emergenti e nei paesi in via di sviluppo. Si tratta di progetti gestiti a livello locale e monitorati secondo precisi indicatori di performance (KPI). Indicatori che possono rappresentare il numero di famiglie assistite, o di studenti che hanno accesso alle attività formative, o un'area di terra bonificata. I progetti sono poi valutati secondo criteri quantitativi, per offrire informazioni chiare agli stakeholder.
In Cina, ad esempio, Pirelli promuove un programma di stage per studenti universitari che offre la possibilità di formarsi nello stabilimento di Yanzhou e finanzia borse di studio per 25 studenti meritevoli presso la Qingdao University of Science and Technology. Inoltre, sostiene il sito China Confucius che svolge attività di ricerca sul Confucianesimo.
In Russia, l'azienda ha investito nell'acquisto e nell'installazione di 5.000 piccole querce come contributo alla Giornata Mondiale del Riciclaggio e ha sostenuto una serata di beneficenza a Voronezh, dove ha anche collaborato a una serie di lezioni sull'ingegneria chimica. Ha sponsorizzato un festival sui media a Kirov, offrendo stage agli studenti dell'università locale.
Valore e impatti tangibili
Tra i grandi progetti sociali di Pirelli, il programma Inter Campus, in partnership con l'omonima squadra di calcio, offre ogni anno l'opportunità di imparare e di crescere giocando a calcio a centinaia di bambini e bambine tra i sei e i tredici anni.
A Slatina, in Romania, dove ha sede una delle sue fabbriche, Pirelli sostiene l'ospedale locale, fornendo apparecchiature e dispositivi medici gratuiti e contribuendo alla formazione professionale dello staff medico e infermieristico in collaborazione con l'Ospedale Niguarda di Milano. Più di 250 professionisti hanno usufruito del programma formativo Pirelli, in particolare nei campi dell'oncologia, pediatria e medicina d'emergenza-urgenza.
“Lavoriamo sempre per fare la differenza e avere un impatto positivo,” ha affermato Eleonora Giada Pessina, responsabile per la sostenibilità del gruppo. “Non ha importanza che i progetti siano piccoli o di grande risonanza, come quello di Rio. Quello che conta è che abbiano impatti positivi e misurabili, che creino valore: questo è il nostro criterio di azione.”