Lo sport è un multiverso democratico e trasversale, può accomunare e mettere di fronte, al tempo stesso, persone che provengono da luoghi e da ambienti lontanissimi. E che altrimenti, in virtù di questa distanza, forse non potrebbero incontrarsi mai. E invece proprio attraverso lo sport si creano comunità a più livelli: prende forma un capitale – materiale, emozionale, di conseguenza anche storico – che non ha eguali. E che si rigenera continuamente, grazie alla passione dei tifosi, al talento di chi va in campo o in pista, al coraggio degli investitori.
È per via di tutto questo che Pirelli ha sempre voluto e ha sempre avuto un legame fortissimo con gli atleti, le squadre, con i più importanti eventi agonistici: è un modo per alimentare questo capitale, per condividere e per cercare di diffondere dei valori positivi.
L'incrocio tra Pirelli e lo sport è meno scontato di quanto potrebbe sembrare: tutto è iniziato nel 1907, 35 anni dopo la fondazione dell'azienda, quando la vettura Itala – con a bordo il principe Scipione Borghese, il giornalista Luigi Barzini e il meccanico Ettore Guizzardi – completò il raid Pechino-Parigi montando pneumatici Pirelli. Da allora la P lunga è stata al fianco di fuoriclasse e di team che hanno segnato la storia di tutte le discipline, non solo dell'automobilismo e del motociclismo: vale la pena citare la vela e Luna Rossa, Ronaldo Nazário fotografato di spalle, con le braccia aperte, sulla sommità del Corcovado, Carl Lewis che corre indossando scarpe rosse col tacco, e poi Adolfo Consolini, Adriano Panatta, Diana Bianchedi, personaggi-simbolo dell'atletica leggera, del tennis, della scherma, icone dello sport italiano e internazionale. Ecco, tutti questi grandissimi atleti, insieme a tanti altri che non nominiamo per pure ragioni di spazio, hanno legato la loro carriera a Pirelli o a dei brand connessi alla P lunga, rinnovando e rinsaldando un rapporto che va oltre la semplice collaborazione commerciale. E che finisce per trasformarsi in qualcosa di diverso, in qualcosa che entra di diritto nella storia contemporanea. E che, di fatto, contribuisce a definirla.
Un buon modo per entrare in contatto con questo racconto che travalica i secoli è sfogliare il volume “L'officina dello sport”, che ricorda le più importanti campagne pubblicitarie ideate da designer italiani e internazionali per conto di Pirelli e che hanno gli sportivi come protagonisti: all'interno dell'opera, impreziosita dalle tavole illustrate a firma Lorenzo Mattotti, ci sono disegni e scatti diventati iconici, c'è la ricostruzione di come venivano ideate quelle immagini e quegli slogan che hanno davvero segnato un'epoca – in questo senso basti pensare al claim «La potenza è nulla senza controllo», rimasto impresso nell'immaginario collettivo. Un'altra buona idea potrebbe essere visitare “L'officina dello sport”, la nuova mostra immersiva allestita in Fondazione Pirelli, cuore pulsante dell'Headquarter aziendale al quartiere Bicocca, a Milano. Negli spazi condivisi con l'Archivio Storico Pirelli, oltre 4 chilometri di documenti tra fotografie, bozzetti, disegni tecnici, è possibile osservare una serie di installazioni interattive che permettono di approfondire le partnership e i momenti che hanno reso indissolubile il legame tra Pirelli e lo sport.
Ai giorni nostri si pensa – e si dice, e si insegna – che ogni azienda venda un prodotto o un servizio, ma allo stesso tempo costruisca un legame anche attraverso la sua storia, la sua immagine, i suoi valori. Da questo punto di vista, la connessione secolare tra Pirelli e lo sport è una sorta di garanzia, è un timbro di affidabilità: il lavoro in sinergia con squadre, piloti, ingegneri, dirigenti, meccanici, allenatori, calciatori, sprinter e tantissime altre categorie di agonisti ha permesso alla P lunga di costruire e di darsi un'identità fondata sulla cultura del lavoro, del miglioramento costante, della ricerca dell'eccellenza. Tutte inclinazioni che, nel caso di Pirelli, si esprimono nello studio, nell'innovazione tecnologica, nella crescita del capitale sociale. Dentro l'azienda, come in campo, come in pista.