Quando va in copertina della rivista Vado e Torno, nel dicembre 1963, sta uscendo in contemporanea il film Ieri, oggi, domani in cui interpreta - anche e non solo - il mitico personaggio di Adelina sempre incinta per evitare il carcere. E' già consacrata come icona planetaria della bellezza italiana. E' Sophia Loren, Donna Sofia la smargiassa.
Il “mensile per autotrasportatori” Vado e Torno - che Pirelli ha inventato l'anno prima, cogliendo al volo l'opportunità di un nuovo bacino di lettori nato e cresciuto assieme alla grande motorizzazione italiana - ha già dedicato altre sue copertine ad attrici che in quegli anni stanno costruendo la grande bellezza del cinema italiano: la Monica Vitti di L'Eclisse per il mese di aprile 1963, la Claudia Cardinale “Gattoparda” dicembre 1962, la giovanissina Stefania Sandrelli che - ottobre 1963 - sta girando Sedotta e Abbandonata. Le bellezze straniere seguono a ruota: Jane Fonda ad aprile '64, Brigitte Bardot a maggio, Catherine Deneuve a luglio...
Ovvio, Vado e Torno è pur sempre dedicato ai camionisti: un pubblico che - almeno nel pensare comune - non è così impermeabile ad un fascino femminile un po'più “alla portata”, e una qualche concessione in questo senso bisogna pur fargliela. E allora ecco a voi - tra 1966 e 1969, in regalo con la rivista - le vetrofanie per popolare il vetro laterale di qualunque camion che si rispetti. La biondina in posa che esibisce il pneumaticone come fosse un trofeo di caccia grossa è l'incarnazione dei tardi anni Sessanta, dal vestitino con stivali alti “omaggio a Mary Quant” alla tenuta da lavoro che averne di gommiste così fino alla casta concessione al bikini.
E' un nuovo modello femminile quello che - nell'iconografia Pirelli - prende forma in questi dorati anni Sessanta, ormai fuori da un buio passato di guerra e non ancora investito da dubbi e contraddizioni. Una donna che ha trovato le sue sicurezze e ora le vuole raccontare al mondo. C'è lo star system da copertina, sicuramente. Ma c'è anche la modella sconosciuta che - davanti all'obbiettivo del fotografo che “sta studiando da grande” - si sente capace di dare anima nientemeno che a un pneumatico. Nel 1962 Ugo Mulas realizza una serie di scatti dedicati ai “grandi nomi” dell'epoca: Cinturato, Sempione, Rolle. C'è il pneumatico, certo. C'è l'automobile, naturalmente. E poi c'è la ragazza, ed è una ragazza nuova. Altro che il trito binomio “donne e motori” con l'elemento femminile che fa l'optional di lusso, tipo paraurti cromato: qui lei è la protagonista, serena e sicura si sè. Sorride senza guardarti, come se inseguisse un sogno tutto suo, o è assorta nella lettura di un libro che potrebbe essere un romanzo americano. E' la testimone del viaggio che il Cinturato Pirelli compie, da pneumatico per smanettoni duri e puri a compagno di viaggio forte e sicuro per le nostre strade di ogni giorno.
Le bellezze del cinema in copertina della rivista, le biondine in minigonna da incollare sul camion, le ragazze sole e sorridenti del Cinturato. Agli Swinging Sixties al femminile di Pirelli Anni Sessanta manca la quarta colonna, forse la più importante: Il Calendario. Quello scatto di Gennaio 1964 - con lei sola sulla spiaggia al tramonto, e dietro il mare - è la prima pagina di una storia di donne che ancora oggi Pirelli sta scrivendo. Del Calendario tutto si è detto e scritto, di come sia diventato uno status symbol da addobbo per officina come era stato pensato (ma sarà vero?), e di come ormai abbia rilevanza sociologica, e poi di come sia anche - probabilmente non appeso, però - a Buckingam Palace.
Sulla copertina del Calendario Pirelli 2007 c'è Sophia Loren, e torniamo all'inizio: quarantaquattro anni dopo. La Storia a volte si ripete...