Arte e cultura

I migliori luoghi della street art in Italia

L'immediatezza della street art e il suo stretto legame con il vissuto umano risiedono nella tela che gli artisti adoperano per dipingere e disegnare, per colpire e comunicare una parte del loro sentire. È attraversando una strada di fretta o facendo una passeggiata che la street art ci sorprende. All'improvviso, lo sguardo cade sul muro di un palazzo, sul recinto di una costruzione o su una impalcatura. L'ambiente urbano diventa lo scenario di uno spettacolo a colori che occupa uno spazio familiare: la strada.

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Chi sono gli street artist più famosi?
È dai ghetti newyorkesi negli anni '70 che, come forma di espressione e di nuovi approccio all'arte, arriva la street art che si realizza attraverso gli stencil poster, i graffiti o i dipinti murali a vernice.

Si diffonde in Italia negli anni '90 grazie ad artisti che, ancora in via ufficiosa, grazie alle loro idee si sono appropriati di una parte delle superfici urbane e le hanno trasformate in quadri. Molti si sono affermati in un panorama internazionale che li ha consacrati come veri e propri artisti che, tra mostre e gallerie, impongono la loro nuova forma di comunicazione culturale e creatività che oramai tanto nuova non è.

I protagonisti sono tutti giovani artisti che dalle retrovie si stanno affermando sempre più e si stanno facendo conoscere a livello internazionale, riscuotendo un enorme successo, sia di pubblico sia di critica.

Tra i più famosi, Osgemeos, un duo di gemelli brasiliani che hanno fatto della street art la loro ragione di vita.

Invitati a Milano dalla fondazione HangarBicocca, in occasione dell'edizione inaugurale del nuovo programma Outside the Cube proprio dedicato alla street art, Osgemeos creano i loro lavori, partendo da una forte ispirazione al folklore sudamericano, legata a temi onirici in cui vengono rappresentate figure surreali che rappresentano una critica sociale al lifestyle, che nasce dalle periferie.

Il giallo è il colore predominante. Quello che colpisce è l'uso di questo colore, presente in ogni opera del duo, un colore da cui affermano di non poter prescindere per dipingere la vita.

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L'Italia, invece, dà i natali a Blu, uno street artist definito dall'inglese The Guardian tra i migliori artisti di strada del mondo.

Nato a Bologna, lavora sui muri di Roma, Londra, Berlino e vola oltreoceano per arrivare a dipingere a Los Angeles e in Sud America. il quotidiano inglese The Guardian definisce Blu uno dei migliori street artist del panorama mondiale.

A Bologna si forma anche Ericailcane che ha firmato graffiti e installazioni un po' ovunque nel mondo, oltre ad aver lavorato spesso con Blu.

L'eco internazionale raggiunge anche lui, sul web e sulla carta stampata, che viene raccontato, dall'Istituto di Cultura Italiana di Chicago, come uno tra gli street artist che hanno rivoluzionato il modo di concepire gli spazi urbani. Ha lavorato a Firenze per la galleria Biagiotti Progetto Arte e la Squadro di Bologna, ma la sua arte arriva in molti Paesi: Spagna, Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, solo per citarne alcuni.

Italiano è anche Ozmo che attraverso la street art si lancia in una denuncia politica che vuole manifestare nei centri urbani.

Dal fumetto passa ad altre tecniche come il writing per progetti più ambiziosi e si guadagna l'attenzione del New York Times che pubblica un articolo su una sua installazione all'ex mattatoio al Testaccio di Roma. Arriva anche in Russia, e a Londra dove, nel 2011 si fa conoscere con Big Fish eat Small Fish e nel 2012, dalla terrazza del museo d'arte contemporanea di Roma, realizza un murales su un muro di 20 metri che appartiene al palazzo che ospita il museo d'arte contemporanea e che oggi fa parte della collezione permanente del museo.

Un'altra italiana, Alice Pasquini, nella sua breve storia di artista, fa conoscere il suo nome in Australia, negli Stati Uniti, a Mosca, a Parigi, a Berlino, a Copenaghen, a Londra e a Roma.

Alice Pasquini è un'illustratrice e scenografa che si dedica al mondo femminile ed è l'ideatrice di un festival di arte urbana e contestuale, il CVTà Street Fest a Civitacampomarano, in provincia di Campobasso, un borgo a che l'artista utilizza come luogo suggestivo per le sue scenografie. Colora gli spazi, i muri, le porte e i portoni abbandonati per la riqualificazione di un piccolo centro che si è quasi completamente svuotato, restituendogli vitalità e vivacità. Una manifestazione che si è svolta in quattro giorni, a cui hanno partecipato sei artisti che hanno lavorato facendo partecipare anche la gente del borgo.

Tra questi, Gola Hundun, una giovane artista che nasce a Cesena ma vive e lavora a Barcellona. e che traduce in colori temi come l'ecologia, il ritorno alla terra e alle origini e la spiritualità.

Per le sue creazioni usa materiali come piante, tessuti e luci e le porta in giro per il mondo.

Agli altri si aggiungono Francisco Bosoletti, Maria Pia Picozza e Alex Senna, brasiliano di nascita che denuncia la povertà del suo paese con uno sguardo infantile, raffigurando palloncini, cuori, uccelli e note musicali. Insieme a loro, anche Nespoon, un'artista polacca che si distingue per i merletti che trasferisce i suoi disegni sui muri per tradurre in immagine l'armonia.

Altri artisti italiani sono Pixel Pancho che raffigura personaggi meccanoformi per rappresentare, nel quadro del paradosso, le emozioni e le debolezze umane; il duo Sten & Lex; Agostino Iacurci, che rappresenta figure ludiche e oniriche coloratissime; Br1 che a Torino porta all'attenzione del pubblico la dignità della donna.

Uf5, il cui nome è Matteo Capobianco, gioca con una tecnica in cui riesce a creare diversi livelli di lettura che, separati tra loro, si intrecciano e realizzano un capolavoro di forme e colori. Questo perché dietro la street art, è bene ricordarlo, non c'è improvvisazione o gioco, ma un vero e proprio studio dell'arte, traslata in un ambiente urbano che, con i suoi spazi trasformati, diventa museo, galleria, esposizione.

I posti della street art in Italia
Il fenomeno della street art ha alcun luoghi di elezione in città italiane che hanno saputo valorizzare questa forma d'arte con mostre o eventi o, semplicemente, regalando uno spazio agli artisti che, da ogni parte del mondo, arrivavano per creare ed esprimersi.

Milano è tra le città che meglio si sono prestate ad ospitare questi capolavori e lo ha fatto attraverso importanti realtà della vita culturale milanese come la fondazione Pirelli HangarBicocca che nasce nel 2004 in un ex stabilimento industriale, in cui si fabbricavano locomotive, con l'obiettivo di promuovere e produrre arte contemporanea.

Da una decisone della famiglia e del Gruppo Pirelli, il chiaro intento di dedicare all'arte un posto nella città meneghina e in particolare agli eventi legati al design e all'arte contemporanea per promuovere un'espressione che, attraverso opere di grande impatto, è vicina al mondo contemporaneo.

L'accesso è gratuito e, tra i tanti spazi espositivi, HangarBicocca, il cui Direttore Artistico è Vicente Todolí, offre un'area dedicata ai servizi al pubblico e una dedicata alle attività didattiche in ambito digitale.

15.000 metri quadrati di spazi espositivi che accolgono mostre di scultura pittura, fotografia, permanenti e temporanee, organizzate in relazione con la struttura architettonica dell'edificio che è composto dalle Navate, uno spazio espositivo, che unisce gli altri due edifici che fanno parte dell'Hangar. Lo Shed, un edificio costruito da mattoni a vista, molto alte, caratterizzate da volte non molto alte, tetti a doppio spiovente e grandi lucernari, e il Cubo, un edificio aggiunto successivamente e chiamato così perché cubico e con le volti a botte. All'esterno di questo edificio vi è una vasta area messa a disposizione per accogliere il fenomeno della street art. Pirelli è riuscita a far quasi coincidere la propria concezione di impresa con l'espressone artistica e la cultura.

Un progetto, intrapreso nel 2016, si è concluso quest'anno a Pisa: il palazzo del convento di Sant'Antonio conserverà l'ultimo capolavoro di street art del grande Keith Haring. Intitolata Tuttomondo, quest'opera vuole essere un inno alla vita per sconfiggere il male. L'artista esprime il tema dell'armonia e della pace attraverso i personaggi, ma anche nei colori che son meno vivaci di quelli solitamente usati da Haring che vuole inserirsi perfettamente nello spazio urbano scelto per la sua opera.

Anche Napoli fa parte dei luoghi-teatro amati dagli artisti che vogliono andare in scena per un pubblico che non dovrà mai pagare un biglietto. Lascia dietro di sé un alone di mistero lo street artist londinese Banksy che usa proprio le mura di Napoli come tela per una sua opera a carattere religioso, la Madonna con pistola. Banksy disegna sulla testa della Madonna i contorni di un revolver.

A Napoli sono sempre di più i muri consacrati all'arte di strada. Su via Duomo, si può ammirare il San Gennaro di Jorit, e a Materdei, Partenope, l'opera dell'artista argentino Francisco Bosoletti, occupa i 15 metri della facciata di un condominio. Nei famosissimi Quartieri Spagnoli, il duo napoletano Cyop&Kaf ha realizzato più di duecento opere.

Protagonista della street art ancora nel sud Italia è uno dei posti in cui gli artisti si possono esprimere. Durante i suoi viaggi in giro per il mondo, Blu si ferma a Grottaglie, un paesino famoso per le ceramiche, e lo arricchisce con i suoi lavori in occasione del Fame Festival che ha trasformato la cittadina un vero e proprio museo a cielo aperto e che è un evento che viene organizzato per dare spazio a questa forma d'arte così immediata. L'opera di Blu rappresenta umanoidi che, con sarcasmo e irriverenza, raccontano un vissuto sociale particolarmente caro al territorio. Sono faccioni con i nasi all'insù che si trasformano in minacciose ciminiere.

Con la street art arriviamo a Palermo in cui il centro storico è un coloratissimo museo a cielo aperto che regala alla vista dei visitatori bellissimi murales.

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