“Adess ghe capissarem on quaicoss, andemm a guardagh denter” (Adesso ci capiremo qualcosa, andiamo a guardare dentro) amava ripetere in dialetto milanese Luigi Emanueli, l'ingegnere di Pirelli dal cui genio , nel 1951, nasce il Cinturato Pirelli. Il nuovo pneumatico, destinato a diventare ‘celebre' nel suo campo, è costruito con tele gommate disposte in senso radiale rispetto al centro del pneumatico. Una “cintura” stringe le tele longitudinalmente e ne assicura la massima tenuta in curva. A partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta il Cinturato diventa protagonista della motorizzazione di massa permettendo a milioni di italiani di viaggiare “sul sicuro”, come recita la storica pubblicità realizzata da Pino Tovaglia e Arrigo Castellani. Oggetto non solo funzionale ma di design, il Cinturato attraversa tutti gli anni Sessanta, generando versioni su versioni per impieghi e mercati diversi, e ancora oggi il nome storico “Cinturato” è utilizzato per le più moderne generazioni di pneumatici Pirelli per autovettura. Lo stesso Emanueli, già nel 1924, aveva brevettato il cavo a olio fluido, complesso sistema per la trasmissione di energia ad altissima tensione. Una soluzione che a suo tempo cambiò radicalmente il concetto di “cavo energia” e fece guadagnare al suo inventore l'appellativo di padre dell'elettrotecnica moderna.
L'intera storia di Pirelli, dalla fine dell'Ottocento fino ai nostri giorni, è segnata da una lunga serie di scoperte grandi e piccole, debitamente brevettate, che hanno rivoluzionato la vita quotidiana e lo stile di vita degli italiani e non solo. Oggetti, forme per noi ormai familiari e di uso quotidiano sono in realtà frutto di idee e di un lungo lavoro progettuale portato avanti da uomini d'ingegno, designer, ingegneri, uffici tecnici, ecc. Pochi decenni dopo la fondazione dell'azienda è depositato un brevetto relativo a un tessuto speciale per coperture di cerchioni pneumatici per biciclette (19 agosto 1896) e, nel 1901, il brevetto per il primo pneumatico Pirelli per automobile, il tipo “Ercole”. La novità consiste in un nuovo sistema di ancoraggio al cerchio capace di sostenere le maggiori velocità. Già presente sul mercato della moda dal 1877 con "vestiti impermeabili", soprabiti, mantelline, "pipistrelli militari", calzari, ecc., Pirelli nel 1919 brevetta un nuovo soprabito impermeabile. Continuerà a distinguersi in questo settore soprattutto negli anni Sessanta con il lancio di nuovi tessuti: ingegneria applicata ai materiali, associata a eleganza, stile e qualità. Dal filato lastex, brevetto italo-americano per la confezione di scarpe, cappelli, borse, cinture, costumi da bagno, al “lana lana elastomerizzato”; dal duplexcoat (due strati di cotone contenenti aria) allo “sporting”, in tweed di lana con vellutatura di gomma, al “wool rub”, ottenuto lavorando due diversi tipi di lana.
Siamo nel 1922 quando un altro celebre ingegnere pirelliano, Giuseppe Venosta, deposita il brevetto per i “palloni per foot-ball”. Nel 1924, per la gioia di tutti gli appassionati di calcio la “corazza per foot-ball”, primo pallone "in tessuto gommato" entra in commercio al posto dei tradizionali palloni di cuoio: “inalterabile con qualunque tempo e terreno”, dalla sfericità “perfetta e indeformabile”, di durata quadrupla rispetto alle corazze in cuoio. Nel 1934 viene depositato il brevetto per la «gommapiuma» un materiale spugnoso utilizzato per sedute, materassi ecc., invenzione che rivela presto la sua portata innovativa e che negli anni Cinquanta diventa materiale privilegiato per la costruzione di oggetti di design per l'arredamento. Poltrone e divani firmati da Albini, Ponti, Cassina, e giocattoli come il gatto Meo Romeo (brevetto del 1950) che incantò anche Pablo Picasso, e la scimmia Zizì (brevetto del 1952), vincitrice nel 1954 del prestigioso premio Compasso d'Oro, entrambi frutto della fantasia di Bruno Munari. Negli anni Cinquanta la fantascienza arriva anche in Italia e Pirelli vuole restare al passo con i tempi: ecco brevettato nel 1954 un “Giocattolo rappresentante una figura immaginaria di un essere spaziale”.
Con la crescita del turismo di massa tra la fine degli anni '40 e gli anni '70 Pirelli comincia la produzione in serie di articoli per il mare: materassini, mute, maschere subacquee, pinne e zattere, ecc. Alcuni di questi nel 1962 vengono esposti al MoMA di NY (maschere subacquee e la canoa monoposto) come esempio dell'eccellenza italiana del Made in Italy.
Nel 1947 Nerino Bedini brevetta la maschera subacquea con dispositivo per la respirazione atmosferica e autonoma. Bella, comoda e funzionale tanto da essere citata nel famoso capitolo della saga di 007 di Ian Fleming «Octopussy». «“Sai cosa ti dico?” disse il maggiore Dexter Smythe al polpo, “oggi, se ce la faccio, avrai un pranzetto coi fiocchi”. Aveva parlato a voce alta, e la maschera Pirelli si era appannata. Posò i piedi sul fondo sabbioso, vicino alla nera sporgenza dello scoglio, e si raddrizzò. L'acqua gli arrivava alle ascelle. Si tolse la maschera, ci sputò dentro, sparse la saliva sul vetro e lo risciacquò. Poi si passò la cinghietta della maschera dietro la testa e si immerse di nuovo». Del 1960 è un altro celebre brevetto: la pavimentazione in gomma a bolli che sarà impiegata per le stazioni della linea 1 della metropolitana di Milano e poi diffusa in tutto il mondo. Il fondo brevetti dell'Archivio Centrale dello Stato, dove sono conservati i brevetti italiani, è costellato di brevetti realizzati da Pirelli: dalla suola in gomma per calzature da montagna, nata negli anni Trenta dalla collaborazione dell'alpinista Vitale Bramani con Pirelli, agli indumenti per la protezione personale del 1940. Dagli impermeabili allo “zerbino in gomma” del 1964. Dalla borsa dell'acqua calda rivestita in fibra tessile di Leo Cattoli del 1952 ai numerosi brevetti per battistrada.