Un universo di carta tutto da scrivere, da conservare, da condividere. I libri scritti, prima di tutto: fin dalla sua nascita la Fondazione ha dato vita a un'intensa e continua attività editoriale, essenzialmente volta alla valorizzazione del patrimonio culturale del Gruppo conservato presso l'Archivio Storico. Con questo preciso obiettivo sono stati realizzati a cura della Fondazione - tra il 2015 e il 2017 - i due volumi “Una musa tra le ruote” e “La Pubblicità con la P maiuscola”, edizione Corraini. Due opere che insieme vanno a comporre uno studio della comunicazione visiva prodotta da Pirelli nel suo secolo e mezzo di vita. Dall'“età d'oro” di grafici e pittori tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento protagonisti di “Una musa tra le ruote”, all'era delle agenzie di pubblicità e degli spot televisivi che è argomento del successivo “La Pubblicità con la P maiuscola”. I due volumi sono stati preceduti, nel 2012, da un'altra importante pubblicazione finalizzata a raccontare il senso dei grandi mutamenti in corso nell'industria moderna. Attraverso l'analisi di numerose fonti orali, il volume “Voci del lavoro” - curato dalla ricercatrice universitaria Roberta Garruccio ed edito da Laterza - documenta infatti la trasformazione dell'impianto industriale di Settimo Torinese e la creazione del nuovo Polo Industriale di Pirelli. E proprio il Polo Industriale di Settimo è nuovamente al centro della pubblicazione più recente curata da Fondazione Pirelli: è “Il Canto della fabbrica” (Mondadori 2018), una combinazione di volume + DVD che riassume l'esperienza del concerto diretto dal Maestro Salvatore Accardo nello stabilimento nel settembre del 2017. Libri da scrivere, ma anche libri da conservare. Dal 2010 è entrata a far parte del patrimonio della Fondazione anche la biblioteca tecnico-scientifica del Gruppo, costituita da oltre 16.000 volumi sulla tecnologia della gomma e dei cavi da fine Ottocento fino ai nostri giorni e da riviste tecniche straniere di cui Pirelli detiene le uniche copie presenti in Italia, come l'inglese “India Rubber Journal”, la rivista più antica del mondo sull'industria del caucciù (1888) e l'americana “India Rubber World” pubblicata a New York tra il 1889 e il 1954. Oltre alla biblioteca tecnico-scientifica, il patrimonio librario della Fondazione è composto anche da più di duemila volumi dedicati alla storia della Società, della comunicazione d'impresa, dell'arte, del design, dello sport. I cataloghi della biblioteca tecnico-scientifica e della biblioteca della Fondazione Pirelli sono consultabili online sulla piattaforma SBN-Servizio Bibliotecario Nazionale.
E poi ancora nel 2016 la Fondazione Pirelli ha inaugurato due biblioteche aziendali per i dipendenti Pirelli: una nell'Headquarters di Milano Bicocca, l'altra nella fabbrica di Bollate. Le due nuove biblioteche vanno ad aggiungersi a quella già funzionante presso il Polo Industriale di Settimo Torinese. Le biblioteche Pirelli, d'altra parte, si collocano nel solco di una forte tradizione culturale: la prima biblioteca aziendale fu aperta nel 1928, mentre a partire dal 1947 fu istituito il Centro Culturale Pirelli con lo scopo di organizzare iniziative a carattere educativo come eventi musicali e teatrali, mostre, rassegne cinematografiche, convegni con scrittori e artisti italiani e internazionali. Un'attitudine a promuovere iniziative legate alla lettura e alla diffusione della cultura nei luoghi di lavoro ancora oggi ben riconoscibile nell'assidua partecipazione della Fondazione Pirelli a manifestazioni come #ioleggoperché, Bookcity e Tempo di Libri. Libri “di tutti e per tutti”.
Tutte le immagini fanno parte del patrimonio storico aziendale conservato nell'Archivio Storico della Fondazione Pirelli www.fondazionepirelli.org