Viviamo in un mondo dominato dalla luce artificiale che tende a eliminare l'alternanza giorno e notte. Eppure il nostro corpo è biologicamente programmato per rispondere agli stimoli della luce solare e il suo ritmo veglia-sonno non dovrebbe essere alterato. Quando questi cicli cambiano, subentrano stress, stanchezza, problemi psicologici e fisici capaci di condizionare la vita delle persone.
Con l'arrivo dell'autunno e dell'inverno e il conseguente accorciarsi delle giornate, questi rischi si intensificano, per cui è fondamentale rispettare il proprio bioritmo e adottare una serie di accorgimenti per mantenere un alto livello di benessere mentale e fisico.
Secondo l'architetto, psicologo e ricercatore svedese Karl Ryberg, autore del libro La luce che cura, ritrovare il bioritmo naturale aiuta le persone a combattere molti disturbi e a recuperare energie positive. Ryberg, esperto e pioniere nella terapia della luce, nella sua opera dà dei suggerimenti molto preziosi. Prima di tutto, come testimoniano molti studi autorevoli sul tema, la luce solare naturale ha un gran potere sul corpo e la mente umana, mentre vivere solo con la luce artificiale può avere conseguenze negative.
Per questo è importante anche in autunno e in inverno imporsi dei momenti all'aria aperta, che si tratti di una passeggiata in pausa pranzo o del bike to work: andare in bicicletta al lavoro fa bene alla salute, all'umore e all'ambiente. Meglio ancora se questi momenti avvengono a contatto con la natura, i cui benefici sono straordinari. Per le persone costrette alla vita cittadina, i parchi urbani sono un luogo da sfruttare al massimo.
Passare delle ore all'aria aperta migliora l'umore e la produttività e riduce i disturbi fisici. Anche al chiuso, comunque, è possibile migliorare il rapporto con la luce, per esempio cercando di utilizzare luci blu (fredde) durante il giorno, per restare attivi, e luci giallo-arancioni (calde) quando si fa sera, in modo da preparare il corpo e gli occhi al riposo.
Altra cosa fondamentale è l'orario in cui si va a letto e ci si sveglia, che determina la capacità di adeguamento al biortimo. Non è chiaramente possibile, e nemmeno salutare, dormire tutte le ore in cui fuori è buio. Però medici, psicologi e studiosi del benessere sono quasi unanimi nel sostenere i benefici di alzarsi presto la mattina. Secondo l'Ayurveda, l'antica medicina indiana, l'orario migliore per andare a letto è intorno alle 22.30, mentre sarebbe meglio alzarsi prima delle otto.
In generale, bisognerebbe avere dei ritmi regolari e non alzarsi troppo tardi nemmeno nel weekend. È normale che in inverno si dorma di più, come ha rivelato una recente ricerca dell'American academy of sleep medicine, anche perché all'aumentare delle ore di buio si prolunga la produzione della melatonina, l'ormone che regola il sonno. Garantirsi un riposo buono e regolare, in una stanza non troppo calda e con la giusta umidità, e svegliarsi la mattina abbastanza presto sono i primi passi per non soffrire l'arrivo dell'inverno e il conseguente accorciarsi delle ore di luce. L'attività fisica o motoria all'aperto è un altro alleato prezioso.