Di notte penso alla Germania,
E poi perdo il sonno,
Heinrich Heine, poesia Nachtgedanken (Pensieri notturni).
In questo poema Heine esprime con la consueta ironia il forte desiderio di una Germania migliore e più bella. Ciò accadde nel 1844, e certamente non poteva immaginare ciò che sarebbe successo nel suo paese da lì a 100 anni. Quando la Repubblica Federale Tedesca fu fondata nel 1949, nessuno si aspettava un grande successo. Non solo le città furono distrutte, ma la Germania fu devastata, soprattutto moralmente. Oltre a ciò, il paese fu diviso in due. Per molti anni le due metà hanno costituito i punti di contatto diretto tra i due blocchi della Guerra Fredda.
Il cosiddetto paese di poeti e pensatori entrò nella seconda metà del secolo scorso con un fardello pesantissimo, causato dalle proprie colpe. Contrariamente alle aspettative, tuttavia, a questo periodo seguì l'epoca più felice della storia tedesca. Prima di tutto nella Germania Occidentale, quindi anche in quella Orientale, a partire dalla riunificazione dei due stati tedeschi, avvenuta nel 1990. Le generazioni nate dopo il 1940 sono riuscite ad attuare i principi della democrazia. L'economia sociale di mercato è diventata un modello di successo con un elevato potere sociale E oggi, nonostante gli interessi contrastanti, la comunità internazionale riconosce la Germania come un paese pacifico ed attivo a livello globale.
Malgrado questo, persistono gli stereotipi e quindi : i tedeschi sono considerati puntuali, diligenti, eccessivamente corretti e con una spiccata propensione all'insegnamento. Ascoltano tutti il giorno gli ultimi successi musicali, mangiano solo salsicce, preferibilmente con cavolo e patate, bevono solo birra, amano gli gnomi da giardino, l'autostrada e la raccolta dei rifiuti differenziata. Gli uomini indossano i lederhosen, le donne i costumi tradizionali e la domenica è d'obbligo la gita in famiglia.
Ma insieme a tutti questi clichè, è vero ciò che segue: una scintilla di verità è presente in ognuno di essi.
L'intimo rapporto che esiste tra numerosi tedeschi e l'automobile è innegabile. Addirittura gli scienziati se ne occupano con interesse. Lo scienziato sociale Konrad Götz dell'Istituto di Ricerca Socio-economica di Francoforte scrive: "Senza di me l'automobile non riesce a fare nulla, ma con me riesce a fare molto più di quanto non riesca io. L'oggetto superiore ha bisogno di me. Dipende da me come se fosse un bambino, ma allo stesso tempo ha la forza di un'autorità. E al centro ci sono io!
Questo speciale rapporto deve essere ben preparato: secondo alcuni studi, quando un tedesco vuole comprare un'auto nuova, impiega circa sei mesi per decidere quale auto comprare. Che è un periodo di tempo superiore rispetto a quanto si dedichi normalmente per la ricerca del partner.
Ciò può essere dovuto anche al fatto che non sono in pochi a ritenere che la culla dell'automobile sia proprio la Germania. Il 3 luglio 1886 il Neue Badische Landeszeitung pubblicò questa notizia: "Questa mattina nella Ringstrasse è stato provato un velocipede alimentato da ligroina e costruito dalla Rheinische Gasmotorenfabrik by Benz & Cie. ...".
Questo veicolo a motore a tre ruote è stato progettato da Carl Benz. Senza sapere nulla di questo veicolo, nello stesso anno Gottlieb Daimler sviluppò a Bad Cannstadt una carrozza a motore a quattro ruote. Tuttavia, nessuna di queste due invenzioni hanno rivoluzionato il mondo. O perlomeno fino ad una mattina di agosto del 1888, quando Bertha Benz partì con il veicolo per il primo e lungo viaggio della storia dell'automobile. Da Mannheim Bertha arrivò a Pforzheim, a 106 chilometri di distanza, per andare a trovare la nonna. Guidando fra l'altro senza patente.
Questo viaggio segnò l'inizio vero e proprio dello sviluppo. Con Daimler e Benz, uomini del calibro di Nicolaus Otto, Rudolf Diesel, Wilhelm Maybach, Adam Opel, Robert Bosch e Ferdinand Porsche diedero vita a nuove idee. In Francia, ingegneri come Armand Peugeot e Louis Renault ne seguirono le orme. La prima gara automobilistica si svolse nel 1894 nel paese vicino. Il 22 luglio 21 veicoli partirono da Parigi, e 15 di essi arrivarono a alla destinazione di Rouen, dopo avere percorso 126 chilometri. La velocità media era di 17 km/h.
Decisamente troppo limitata per i gusti del commerciante viennese Emil Jellinek. Questo appassionato automobilista ordinò infatti a Daimler and Maybach un'auto da gara. In questo modo riuscì a procurarsi un veicolo ben stabile con 35 cavalli e velocità massima di 86 km/h: il precursore della moderna automobile. Jellinek chiamò quest'auto con il soprannome della figlia: Mercedes. Ciò che è successo dopo lo sappiamo tutti.
Da diversi anni la Germania è uno dei mercati automobilistici più importanti e influenti del mondo. D'altra parte, però, i grandi successi in Formula 1 si sono fatti attendere a lungo. Solamente nel 1994 Michael Schumacher vinse il titolo mondiale. Da allora i piloti tedeschi di Formula 1 sono stati spesso presenti sul podio. Con sette mondiali vinti, "Schumi" detiene la pole position nella classifica dei campioni. Subito dopo Schumacher arriva Sebastian Vettel con quattro mondiali vinti fin'ora. Nico Rosberg è il terzo pilota tedesco ad essere arrivato in vetta alla massima categoria automobilistica nel 2016.
Pirelli, invece, è arrivata nel mercato tedesco molto tempo prima. Nel 1963 il gruppo acquisì la quota di maggioranza di Veith-Gummiwerke AG. Lo stabilimento di Breuberg nella regione dell'Odenwald produce pneumatici dal 1903.
Ad oggi lo stabilimento di Pirelli a Breuberg produce circa sei milioni di pneumatici per auto e due milioni di pneumatici per moto all'anno, destinati principalmente a veicoli dei segmenti premium e prestige. Per produrre pneumatici innovativi, ad elevate prestazioni, con una resistenza al rotolamento bassa e basso consumo di carburante, più di 200 tecnici lavorano nella divisione Ricerca e sviluppo presso lo stabilimento Breuberg. Insieme alle affiliate, Pirelli impiega circa 3.000 persone in Germania, compresi più di 120 tirocinanti e 500 dipendenti della catena di rivenditori di pneumatici Driver Reifen und KFZ-Technik, la cui sede è sempre a Breuberg.
Pirelli Germany è sempre a stretto contatto con i produttori tedeschi di automobili del calibro di BMW, Mercedes e Volkswagen Group, con i marchi Audi, Bentley, Bugatti, Lamborghini e Porsche, contribuendo così a mantenere la posizione leader di Pirelli nei segmenti Premium e Prestige.
A questo punto è superfluo aggiungere che il sito www.pirelli.com è ora disponibile anche in tedesco, per la gioia di tutti gli appassionati tedeschi di automobili.