Le rivoluzioni, disse Karl Marx, sono le locomotive della storia. Niente di più vero per le rivoluzioni industriali e scientifiche alle quali abbiamo assistito, che ci hanno aperto orizzonti inimmaginabili per Marx e i suoi contemporanei.
I tre grandi motori della rivoluzione che travolsero la società tra il XVIII e il XX secolo – l'energia dell'acqua e del vapore, l'elettrificazione industriale e l'avvento delle tecnologie digitali – sono ben noti e ben documentati. Oggi, ci prepariamo a una quarta rivoluzione industriale, chiamata Industry 4.0 nel mondo dell'economia e del commercio. Si tratta di una rivoluzione che promuoverà cambiamenti e innovazioni senza precedenti, che interesseranno anche il settore automobilistico, dove costituirà la forza motrice dell'evoluzione dell'automobile stessa.
Le fabbriche del futuro
Il termine “Industry 4.0” acquistò popolarità tra i dirigenti tedeschi nel 2012 e fu subito adottato dalla cancelliera Angela Merkel. Descrive in senso generale il confluire della realtà digitale e industriale e interessa tutti i settori, dall'automazione fino allo scambio e all'analisi dei dati tramite la connessione all'Internet delle Cose.
Cosa significa concretamente? Nel mondo di Industry 4.0, lo stabilimento di una casa automobilistica non è solo il luogo di produzione delle automobili. È un ambiente “intelligente”, all'interno del quale macchinari, sensori e reti collaborano, configurando e ottimizzando autonomamente tutte le varie fasi della progettazione e della realizzazione di una vettura, dal concept iniziale fino alla linea di produzione e alle catene di fornitura.
Molte di queste idee sono già realtà consolidate nell'industria automobilistica. Oggi, per ogni aspetto della progettazione di un'automobile, a partire dai colori dei materiali fino alle specifiche delle componenti del motore, è possibile creare prototipi in modo virtuale, senza doverli produrre materialmente. Disegni e configurazioni possono essere modificati centinaia di volte al secondo e tali modifiche possono essere simulate in fabbriche virtuali senza dover ricorrere a strutture costose come le gallerie del vento. I dati risultanti da queste visualizzazioni possono essere condivisi non solo con ingegneri in carne e ossa, ma anche con i robot che procederanno all'assemblaggio dei veicoli e i macchinari che li collauderanno.
Mondi virtuali
La realtà virtuale (VR) è già in uso presso numerose case automobilistiche, compresa Ford, per testare nuove soluzioni di progettazione prima di realizzare i prototipi. Pirelli utilizza un'applicazione VR chiamata PLAY (acronimo di Performance and Learning Acceleration for You) un potente ausilio alla formazione che riduce del 50 percento i tempi di addestramento e ne aumenta l'efficacia del 25 percento, senza rischi per la sicurezza o perdite in termini di produzione.
La realtà virtuale è solo uno degli aspetti di una rivoluzione nel settore automobilistico che sta rapidamente integrando al suo interno elementi come intelligenza artificiale e robotica, stampa 3D, tecnologie per l'immagazzinamento dell'energia, scienza dei materiali e molto altro ancora.
Pirelli applica già molti dei principi di Industry 4.0 ai processi di produzione degli pneumatici; gli stabilimenti del gruppo spaziano da processi produttivi ad alta intensità di manodopera a processi più automatizzati, ma sono in fase di implementazione sistemi come il MIRS, Modular Integrated Robotised System e la sua evoluzione NEXT MIRS, per la gestione di piccoli lotti di pneumatici Premium. La richiesta di un numero sempre crescente di pneumatici speciali da parte delle case automobilistiche aumenta la complessità dei processi produttivi: ad esempio la BMW X3 aveva 4 diversi tipi di pneumatici: il nuovo modello ne ha 22. La Mercedes classe C ne prevedeva 8 tipi, mentre ora sono 20.
Sistemi come il MIRS dimostrano la forza del pensiero orientato a Industry 4.0. Il MIRS risponde perfettamente a queste esigenze di flessibilità, perché permette di costruire uno pneumatico modificando praticamente ogni fase produttiva. Si possono avere lotti anche solo di 200 o 300 pneumatici che con un processo produttivo normale, ciò non sarebbe possibile.
Trasformare il pianeta
Il MIRS è solo un esempio dei primi capitoli di una storia che interesserà ogni settore industriale e ogni impresa sul pianeta, nei decenni a venire. Un rapporto del 2015 a cura della società di consulenza internazionale Accenture stima che Industry 4.0 possa apportare all'economia mondiale 14,2 trilioni di dollari nei prossimi 15 anni, migliorando la produttività e la sicurezza dei lavoratori e riducendo i costi di esercizio. Ma gli aspetti finanziari di questa quarta rivoluzione industriale passeranno in secondo piano rispetto al suo significato più ampio. “Per la sua scala, portata e complessità, sarà una trasformazione del tutto inedita per l'umanità intera” ha scritto Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum, all'inizio del 2016. L'industria automobilistica sarà all'avanguardia in questa trasformazione, continuando a ridefinire il modello di automobile del XXI secolo.