La passione di Fadwa sono sempre stati i numeri. Da piccola quando si sedeva sui banchi di scuola a Tangeri, la sua città natale, trovava divertente la matematica e la fisica. Finiti gli studi in Marocco, Fadwa si è trasferita a Parigi per un biennio preparatorio in materie scientifiche che le ha aperto le porte della facoltà di ingegneria. Alla Telecom ParisTech ha imparato tutto quello che poteva imparare in ingegneria delle telecomunicazioni, in informatica e in sicurezza informatica. Ma è con la sua prima esperienza lavorativa in una azienda attiva nel processo di ricerca, calcolo del prezzo, prenotazione e rilascio dei biglietti, che scopre la sua vocazione di data scientist.
Cosa ti appassiona del lavoro di data scientist?
“Studiare e capire i dati. L'analisi permette di conoscere gli utenti e i consumatori di qualsiasi business, di classificarli in gruppi in base agli interessi e ai comportamenti. E' un lavoro che si faceva a mano, oggi si può fare automaticamente grazie al machine learning. Dai semplici numeri si possono estrarre una quantità infinita di informazioni che ci restituiscono una fotografia di chi siamo”.
Come sei arrivata in Pirelli?
“Dopo aver lavorato a Parigi e in Costa Azzurra, con mio marito, italiano, abbiamo fatto la scelta di venire a vivere in Italia. Qui ho iniziato a cercare lavoro a Milano. Su Linkedin ho trovato un'offerta di Pirelli come data scientist e ho fatto l'application”.
E' un esperienza diversa rispetto alle altre?
“Per la prima volta in Pirelli mi sono trovata a dovermi confrontare con i dati di una produzione manifatturiera e di ricerca e sviluppo. L'approccio non cambia, ma cambiano i referenti perché bisogna sempre essere in linea con il business. Uno dei primi lavori è stato stimare la resa dei prodotti finiti. I car maker chiedono alcuni standard per le gomme che devono montare sulle loro auto. Il nostro compito è di predire la percentuale di gomme prodotte rispettando questi standard, che varia a seconda della tipologia tecnica delle gomme”.
Cosa fa il vostro team in Pirelli?
“Siamo un gruppo di data scientist, all'interno del Dipartimento di data management, che oltre a noi, include un team di data engineering e un altro di business intelligence. E' un lavoro di analisi dei dati costante, da progetti sul pricing a studi sui comportamenti dei consumatori”.
Quale parte dei tuoi studi ti è tornata più utile per il tuo lavoro?
“Coding, matematica e statistica. Ma il mio consiglio è di esplorare tutte le materie, ho sempre voluto approfondirle tutte per avere più esperienza. Fondamentale è poi il momento dello stage, perché per la prima volta sei tu a doverti gestire in modo proattivo e autonomo, in base al progetto che ti viene assegnato”.
Cosa consiglieresti a chi vuole fare il tuo mestiere?
“Leggo spesso che ci sono poche donne laureate in ingegneria, spero questo cambi presto. Alle ragazze che sono in dubbio suggerisco di intraprendere questo percorso senza paura e con tanta voglia di imparare. Il mondo tecnico non si ferma mai, è questo il suo bello”.