I tre servizi fotografici realizzati per Pirelli testimoniano la grande creatività del fotografo francese Patrick Demarchelier, morto a marzo all'età di 78 anni. È stato dietro l'obiettivo delle edizioni di The Cal nel 2005 e 2008 e nel 2014 in occasione dello speciale progetto celebrativo per il Cinquantesimo Anniversario del Calendario Pirelli. In queste occasioni sono venute alla luce quella virtuosità e adattabilità che, come fotografo, che lo hanno portato ad ottenere risultati eccezionali da ognuno di questi scatti, radicalmente diversi tra loro.
Il Calendario 2005 è stato scattato a Rio de Janeiro, sulla spiaggia e nei giardini di una residenza coloniale. “Quest'anno si tornerà alle origini, al centro ci sarà la donna,” ha affermato Demarchelier sulla sua idea di come rappresentare, tra le altre, le modelle Naomi Campbell, Adriana Lima e Valeria Bohm in bikini e con altri capi ideati pensati per valorizzarle. Scattate in bianco e nero, le foto hanno segnato il ritorno ai nudi potenti e alle località esotiche che avevano già in passato caratterizzato i Calendari Pirelli. Il Calendario ha chiuso con un vivace collage di scatti catturati da Demarchelier in una discoteca di Rio in occasione della festa di chiusura per The Cal, che ha incanalato lo spirito della città e quello che la Campbell ha chiamato lo “spirito energetico e positivo delle persone”.
Le foto di Demarchelier per il Calendario 2008 erano, al contrario, un quadro studiato dello sfarzo e splendore dell'antica Cina. Scattato a Shanghai lungo le strade dell'ex Concessione Francese, i giardini dell'ex Legazione britannica, la Via Nanchino e altrove, il Calendario ha immortalato un cast eterogeneo di modelle ed attrici asiatiche tra cui Agyness Deyn, Lily Donaldson, Du Juan e Maggie Cheung con make-up e couture di ispirazione asiatica, dalla cipria bianca, ad abiti impreziositi e accessori per i capelli floreali.
Qualcosa di bello
Demarchelier nel 2014 ha poi realizzato un progetto commemorativo appositamente commissionato per la retrospettiva del Calendario per il suo 50° anniversario presso il Pirelli HangarBicocca a Milano. Con protagoniste le top model Alessandra Ambrosio, Helena Christiansen, Isabeli Fontana, Miranda Kerr, Karolina Kurkova e Alek Wek in camicia bianca e tacchi neri, il servizio è stato scattato nello studio di Demarchelier a New York su uno sfondo di tele usate e dipinte. Si è trattato di un ritorno al minimalismo degli anni '90 e di un richiamo alle foto di Demarchelier per l'edizione americana e italiana di Vogue con top model in fila con eleganti camicie bianche.
I tre servizi hanno celebrato la bellezza femminile in tre modi diversi e messo in luce una delle tre maggiori forze di Demarchelier: “Era molto versatile,” sostiene l'ex editore di British Vogue Alexandra Shulman, parlando al Telegraph subito dopo la sua morte. “C'era sempre qualcosa di bello con Patrick.”
Nelle diverse ambientazioni otteneva gli stessi risultati realizzabili in studio. E al di là del concetto, le sue foto hanno dimostrato disinvoltura ed eleganza distintive. “Patrick scatta foto semplici in modo perfetto, cosa immensamente difficile,” ha scritto il capo-redattore di American Vogue Anna Wintour nel 2015 per un'asta di Christie's del suo lavoro. “Rende ancora più belle donne attraenti e la bellezza di queste donne sembra reale." Questa sua capacità ha garantito la sua longevità nel mondo della fotografia di moda.
Maestro di ritrattistica
Demarchelier è nato nel 1943 nella città portuale francese di Le Havre. Suo padre gestiva un cinema itinerante e ha lasciato la sua famiglia quando Demarchelier aveva otto anni. È stato il patrigno di Demarchelier a consegnargli la macchina fotografica Eastman Kodak all'età di 17 anni e ad accendere la sua passione per la fotografia, che sarebbe durata tutta la vita. Dopo essersi trasferito a Parigi a 20 anni, Demarchelier è diventato assistente del fotografo svizzero Hans Feurer, che lavorava per l'edizione francese di Vogue. Ha poi iniziato a scattare le sue personali fotografie di moda assicurandosi presto un posto sulle pagine di Elle e Marie Claire.
Nel 1975 si è trasferito a New York come freelance. Quando nel 1979 è stato notato da Alex Lieberman, direttore editoriale di Condé Nast, la sua carriera è decollata. Nei dieci anni seguenti ha scattato per tutte le riviste più prestigiose come Harper's Bazaar, Rolling Stone e Vogue, ha collaborato alle campagne per Dior, Louis Vuitton e Chanel, tra gli altri, e ha fotografato personalità come Bill Clinton, Madonna e Tom Cruise.
Come ritrattista personale della Principessa del Galles Diana è stato il primo non britannico a diventare fotografo reale ufficiale. I suoi ritratti in bianco e nero della Principessa per British Vogue nel 1991 hanno contribuito a rilanciare la sua immagine di “donna che non era solo bella, ma anche sexy,” ha scritto il critico di moda del Telegraph Lisa Armstrong nel 2022. “Questa era Diana non come principessa, ma come una vera e propria star.”
Fascino intramontabile
La spontaneità che ha rappresentato nei suoi ritratti derivava dalla sua straordinaria velocità dietro la macchina fotografica. “Mi piace scattare foto prima che le persone se ne accorgano,” ha detto all'attrice Keira Knightley durante una conversazione per la rivista Interview nel 2014. “Mi piace essere spontaneo e fare lo scatto prima che il soggetto ci pensi troppo.” Quella agilità è stata rimarcata da Maggie Cheung dopo il servizio fotografico con Demarchelier per il Calendario Pirelli 2008. “[Il servizio] è stato realizzato nel giro di un'ora e mezza,” ha raccontato. “Pensavo che ci sarebbe voluto tutto il giorno.”
Nonostante la rapidità del suo lavoro, le fotografie di Demarchelier per Pirelli e gli altri sono destinate a durare nel tempo. Non per niente lo scrittore di moda americano Glenn O'Brien descrive Demarchelier come un “adoratore della bellezza femminile”. La sua adorazione e il suo rispetto emergono in ogni foto.