Trovare Giulietta, ovvero cercare la donna ideale, non è altro che tentare di realizzare il sogno che ognuno insegue nella propria vita. Sta qui il senso profondo di “Looking for Juliet”, il soggetto che il fotografo Paolo Roversi ha messo in scena per il Calendario Pirelli 2020 ripercorrendo la tragedia shakespeariana.
Chi è Giulietta per lei?
Giulietta è una donna che ha grandi valori umani, pronta a sacrificare tutto per il suo amore. Sposa il suo nemico, è una ribelle che va al di là delle regole. In soli quattro giorni si trasforma: da una ragazza naif e innocente quale era, diventa una eroina che lotta contro tutti per salvare il valore dell'amore, per difendere la fedeltà al suo sposo.
Com'è nata l'idea di rivivere la vicenda di Giulietta?
L'idea di Giulietta mi è venuta perché lavoro da anni intorno ai temi della bellezza, dell'amore. Ma anche della femminilità e della dolcezza. Giulietta è tutto questo. Se si deve pensare a un ideale femminile forse Giulietta è una delle poche figure che riesce a racchiudere in sé tutto questo.
È riuscito, alla fine, a trovare Giulietta?
Giulietta non si trova mai perché è un sogno, qualcosa a cui si tende sempre. Si cerca in continuazione, ma è indefinibile, come la bellezza e più ti avvicini più diventa un mistero profondo. Con Giulietta accade lo stesso.
Ci parli delle protagoniste del Calendario.
Non sono solo interpreti attrici e cantanti meravigliose. Dietro ciascuna di loro, c'è una persona umana e una morale di grande valore.
Donne ideali per far rivivere i valori di Giulietta...
Sono valori eterni. Ci sono una Giulietta e un Romeo in ogni uomo. E' bello riscoprire questa forza che viene dal passato, tocca il presente e si proietta anche nel futuro. Ci saranno sempre questi valori fortissimi.
In mezzo a tante donne Romeo sparisce?
No, no. Romeo non sparisce è parte integrante della storia. Se non ci fosse Romeo, non esisterebbe nemmeno Giulietta e, quando si uniscono, insieme diventano l'amore.
È ancora attuale il messaggio di Romeo e Giulietta?
È un messaggio universale di amore e di bellezza, perché penso che la bellezza e l'amore non abbiamo confini di cultura e di religione, è una universalità.
La cornice è Verona. Come l'ha vissuta?
Verona si presta ancora oggi come la scenografia ideale. Verona è il teatro di questa storia è come se i fantasmi di Romeo e Giulietta fossero ancora lì nelle strade. È difficile vedere Verona diversamente. I miei occhi la vedono così e le mie orecchie la ascoltano così. La voce di Giulietta e di Romeo sono nell'aria.
Com'è stato scattare il Calendario Pirelli?
Per me è stata un'esperienza bellissima, una grande sfida e finalmente la possibilità di raccontare una storia perché spesso il mio lavoro è solo illustrativo, più estetico. Qui si racconta una storia completa che permette di allontanarsi dalla fotografia.
Oggi, in un mondo dove grazie agli smartphone tutti si sentono fotografi, è per caso cambiato il senso della fotografia?
La fotografia non è una immagine scattata con un iPhone, è un linguaggio che non tutti conoscono, come avviene in letteratura, musica e pittura. Non è sufficiente fotografare per essere fotografi. Servono anni di studi, bisogna metterci il cuore.