Ripercorrere la storia del backstage del Calendario Pirelli significa entrare nel cuore di un'idea e sintonizzarsi con un esclusivo processo produttivo
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Una spiaggia del Brasile all'imbrunire, nella penombra di una camera d'hotel in California, in un villaggio della Corsica quando il sole è più torrido, sotto i potenti riflettori in un loft di Manhattan, nel riverbero umido di una casa di Shangai, tra la polvere del tempo tra i templi di Paestum, nelle acque insidiose del delta dell'Okavango, in uno studio di Parigi, illuminato ad arte, la fabbrica del Calendario Pirelli, si è sviluppata nei luoghi più disparati del pianeta. Alla ricerca di luci, atmosfere, emozioni speciali. Sempre con il desiderio di raccontare la bellezza in ogni sua essenza, forma e sfumatura. Di questo processo produttivo, la magia del backstage è il tassello centrale. Si pone a metà tra la selezione dell'idea e il risultato finale: The Cal™. Molto più che un semplice reportage da dietro le quinte, il backstage è una finestra di conoscenza sul progetto Pirelli. Racconta lo sviluppo di un'idea, mostra la sua realizzazione, apre all'opportunità di nuove connessioni per capire come l'artigianalità e tecnologie più sofisticate, convivano sul set del calendario più famoso del mondo.
Il backstage è quindi una narrazione per immagini del momento creativo. Proprio come nella cultura industriale di Pirelli, in un cui la fabbrica non è soltanto il luogo della creazione di un prodotto, ma l'anima identificativa, l'organizzazione della cultura produttiva che marca la differenza, così il backstage del Calendario è la testimonianza di una continua ricerca.
È in quei luoghi speciali, con la mano dei migliori artisti della fotografia e la partecipazione attiva dei protagonisti delle foto, del mondo dello spettacolo, della moda, dello sport, dell'arte e dello showbiz che prende forma una visione destinata a generare un processo di comunicazione globale.
Ecco perché la storia del backstage apre un meraviglioso pop-up. Sfogliarla, godersi i suoi spettacolari video, significa entrare nel cuore di un'idea, avere l'opportunità di sintonizzarsi con l'anima di The Cal™. Capire perché Peter Beard abbia girovagato per giorni in Botswana per trovare l'albero giusto per immortalare la sua idea. Perché Steve McCurry abbia scelto un certo quartiere di Rio per rendere più intensi gli sguardi dei suoi ritratti. Perché Annie Leibovitz abbia estratto quel particolare fondale di tela macchiata, come quinta scenica del suo lavoro. Oppure perché Karl Lagerfeld abbia voluto raccontare la sua idea mitologica tra le pareti della sua libreria.
Tutto questo è il backstage, un nuovo sguardo con l'opportunità di essere linkati all'interno di una visione che ha fatto storia.