Atti di devozione
Da un morbido Chianti a un raffinato violino, la qualità nasce dall’amore
Parla una lingua di verità universale, portandoci in un luogo di profonda consapevolezza. Infinita nelle sue forme, la qualità trascende tutti i confini, tutti i limiti di tempo e spazio. Non conosce età, né epoca; vive sia nel passato che nel futuro. Non ha bisogno di essere annunciata, perché la sua presenza non dà adito ad equivoci.
Imbattersi nella qualità è come essere pervasi da un caldo riverbero di sicurezza e amore, perdersi nell’abbraccio di una madre o un padre o sentire il tocco rassicurante di un vecchio amico. Ci culla nella consapevolezza che siamo accuditi, presi in considerazione, che i nostri bisogni sono compresi e soddisfatti; conforta i nostri cuori irrequieti con la rassicurante sensazione di sentirsi a casa.
La qualità è immutabile, ci rasserena con la sua certezza, scavando un sentiero sicuro attraverso un mondo mutevole e pieno di incertezza. Nessuna effimera indulgenza o frivolezza, persiste nel tempo, eternamente. È acciaio pressato nel proprio palmo, levigato e pesante, una forza cristallina che penetra in profondità. È una spada accuratamente levigata che taglia alla perfezione lungo linee espertamente tracciate negli occhi di chi la brandisce. È la sfaccettatura di un diamante impeccabilmente intagliato. È precisione, è perfezione.
Scorre attraverso le vene del nostro mondo, la ricerca di tale perfezione. È nella grande quercia contro cui poggiamo la schiena, nei suoi rami rivolti al cielo in una spirale di Fibonacci; nei delicati petali squisitamente disegnati dalle leggi universali della natura. È anche dentro di noi: il desiderio di perseguire, senza limiti e persino senza interruzione, il meglio in ciò che amiamo.
Qualità è maestria, e non spettacolarità; è l’assoluta attenzione per il dettaglio, è dedizione in tutta la sua purezza. È la curva sotto il cesello dello scultore, il raffinato intaglio realizzato dalla mano di un intagliatore, la sezione aurea celata nelle pennellate di un artista. È la cucitura del sarto che danza invisibile lungo il tessuto più prezioso. È la consistenza del velluto, i freschi fili del cotone frusciante, il vestito che si modella sul nostro corpo. Può essere realizzata a mano, avere una precisione ingegneristica, essere ottenuta con grande scrupolo; è nella destrezza del tocco dell’artigiano, nell’inesorabile attenzione del tecnico.
È, a suo modo, sensoriale: la possiamo ascoltare nella persistente risonanza di un primo violino o percepire nei movimenti di una macchina perfettamente calibrata. La possiamo assaggiare nel dolce aroma vellutato di un Chianti che avvolge il palato o nelle fragranze fumose di un whisky ben invecchiato.
La qualità vive nelle cucine degli appassionati, da quelle rinomate e celebrate a quelle gelosamente nascoste, come un tesoro, sulle colline italiane o nei vicoli giapponesi. Riempie di grazia le dita del cuoco che cucina con tutta la sua anima, infondendo amore all’impasto, facendo spuntare magicamente la gioia da zuppe e salse, ispirando stupore per l’armonia dei sapori. Non ha bisogno di essere elaborata, poiché la sua essenza non risiede nell’ostentazione dello sfarzo. Può essere trovata nella sontuosa pasta di una burrata o nel retrogusto di nocciola dell’olio di oliva vergine, nella succosa polpa dei pomodori cresciuti sul terreno vulcanico o nella carne succulenta, cotta a fuoco lento, che si scioglie in bocca.
Qualità è eccellenza, un’eccellenza che coloro che l’hanno ricevuta, l’hanno accolta come un’offerta d’amore. Poiché la qualità nasce dall’amore, dalla devozione, dal desiderio di creare perfettamente. E, infine, di donare.