POLLICI ALZATI PER IL CAR SHARING ECOLOGICO
Il car sharing è noto da quando gentili automobilisti hanno iniziato ad assecondare la semplice richiesta di speranzosi autostoppisti che scarabocchiavano il nome della loro destinazione, spesso con errori ortografici, su cartelli improvvisati.
Oggi il car sharing è molto differente. Non si tratta più del concetto che chi dispone di maggiori mezzi aiuta i meno abbienti; si tratta piuttosto di intere comunità, dalle case automobilistiche alle amministrazioni locali, che si accordano e organizzano per condividere flotte di automobili perfettamente efficienti. Oltre ad essere un grande business. Secondo Navigant Research i ricavi globali derivanti dai servizi di car sharing ammonteranno a 34,6 miliardi di dollari (circa 32 miliardi di Euro) da oggi al 2024.
Il motivo di tale impennata è di facile comprensione. Condividere l’automobile significa condividere anche i costi di proprietà, compresi il prezzo di acquisto, il bollo, l’assicurazione, la revisione, i parcheggi e la manutenzione. Il risparmio sulle spese generali significa, ovviamente, che ci si può permettere momenti di puro “lusso automobilistico”. Girare per negozi a bordo di un’auto Prestige? Un’auto cabrio gommata Pirelli?
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